Da Barbiana all’Isis Valceresio, a Bisuschio il racconto del primo studente di don Lorenzo Milani
Gli studenti del liceo di scienze umane dell'Isis Valceresio hanno incontrato oggi in aula magna uno dei primi bambini della scuola di Barbiana, oggi presidente dell'associazione intitolata a don Milani

Bella mattinata per gli studenti del Liceo delle scienze umane dell’Isis Valceresio di Bisuschio che oggi hanno incontrato Agostino Burberi, il primo degli studenti a cui don Lorenzo Milani insegnò nella scuola di Barbiana.
L’incontro, organizzato dai docenti coordinati dalla professoressa Antonini, con la collaborazione del presidente del Comitato Cernobyl di Induno Olona Emilio Vanoni, arriva a conclusione della mostra su don Milani che la scorsa settimana è stata allestita nell’atrio della scuola.
Introdotto dalla dirigente scolastica Carmen Sferlazza, Agostino Burberi che oggi è presidente della Fondazione don Milani, ha raccontato molti aneddoti della straordinaria esperienza della scuola di Barbiana,esortando i ragazzi a comprendere il vero valore dello studio e di una scuola realmente inclusiva: «A Barbiana si facevano 12 ore di scuola al giorno, per 365 giorni l’anno, anche il sabato e la domenica. E tante volte si tornava alla sera, per studiare il cielo e le stelle con l’astrolabio che avevamo costruito noi insieme a don Milani. Tutto era scuola a Barbiana, si imparava facendo e don Milani ha avuto la fortuna di avere noi come studenti che non eravamo distratti, come avviene oggi, da telefonini, social e videogiochi».
Burberi ha riassunto ai ragazzi i principi educativi di don Milani, allargando quell’esperienza alla realtà che vivono i ragazzi di oggi: «Un’esperienza non ripetibile, ma come Fondazione oggi sentiamo l’esigenza di rimettere in movimento delle cose, di riaprire la riflessione sui valori su cui don Milani aveva dato vita a quell’esperienza straordinaria. Una scuola che era realmente inclusiva e dove non si andava avanti se tutti non avevano capito, e dove chi aveva capito aiutava quelli rimasti indietro perché era fondamentale portare tutti allo stesso livello di cultura. Una scuola che era una comunità vera perché ci si aiutava, e dove lo studio non era una cosa astratta, una cosa diversa dalla vita».
«Un incontro che ha un grande valore in questa scuola – ha detto la dirigente scolastica Carmen Sferlazza – perché don Milani è stato il precursore della scuola che oggi noi definiamo inclusiva e democratica e che punta sulla personalizzazione dei programmi. Tutto questo don Milani l’aveva capito in tempi in cui la scuola era molto tradizionalista, dove si usavano anche metodi di correzione che oggi non sarebbero proponibili. E tutto questo in un posto che era difficilmente raggiungibile ma che è riuscito ad affrancare. Il suo messaggio arriva anche ai giovani di oggi: non arrendersi mai e capire che la cultura è un elemento fondamentale per la loro autonomia, indipendenza e per il loro pensiero».
Le iniziative promosse dalla Fondazione don Milani e dal Comitato Cernobil proseguono con la mostra itinerante che fino al 20 marzo sarà allestita in diverse scuole di Varese, Induno Olona e Tradate e con la proiezione del film “Barbiana ’65. La lezione di don Milani” in programma sabato 18 marzo alle 15,30 al Salone Estense di Varese.
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