Per la sparatoria col kalashnikov a Tradate chiesti 13 anni
Il processo vede imputato un cittadino albanese accusato di tentato omicidio e porto d’armi da guerra
Il colpo per prendersi la droga, una rapina a colpi di kalashnikov sparati fra lo stipite e la porta il 9 luglio 2016 a Tradate in un appartamento del centro. Una raffica, sangue sulle scale con la vittima che spara dalla finestra poi scappa e si rifugia in garage e l’assalitore che fugge.
Per la difesa chi ha sparato è già stato condannato in rito abbreviato: gli avvocati Annalisa Abate ed Evelyn Cugnasco che difendono l’ultimo imputato rimasto, cittadino albanese che ora si trova all’estero, hanno chiesto l’assoluzione. Il pubblico ministero ha chiesto invece 13 anni per quel tentato omicidio, in particolare il pm Lorenzo Dalla Palma ha richiesto una pena di 12 anni per il tentato omicidio è un anno per il porto dell’arma da guerra.
Il processo si è tenuto al collegio di Varese e ha visto numerosi testimoni e l’escussione di periti tra cui anche tecnici del Ris per i rilievi sulle ogive dei bossoli e sulle tracce ematiche. La prossima udienza per repliche e sentenza si terrà il prossimo 20 giugno.
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