Resterà chiuso fino al 23 marzo il tratto della ciclabile di Laveno invaso dalla processionaria

Gli insetti sono scesi dai pini per andare ad interrarsi: «Ormai non resta che aspettare che transitino» spiega l'assessore ai Lavori Pubblici

La processionaria del pino

Resterà chiusa fino al 23 marzo il tratto della ciclabile tra via Molinetto e via Molino, all’altezza della manifattura Monterosa, a Laveno Mombello. Ad annunciarlo l’assessore ai Lavori Pubblici Fabio Bardelli. 

«La ditta che sta intervenendo per risolvere il problema del transito della processionaria, ci ha consigliato di prolungare la chiusura che inizialmente doveva essere di soli due o tre giorni a partire da ieri, mercoledì 15 marzo. In realtà l’intervento sarà un po’ più lungo ed è meglio che la ciclabile, in quel punto, resti chiusa».

Dai pini che si trovano sui lati di quegli 80 metri di strada pedonale sono scese le processionarie che avevano nidificato tra i rami: «Purtroppo ora non possiamo più fare molto – spiega ancora l’assessore – gli esperti ci hanno spiegato che la bonifica deve essere fatta quando gli insetti si trovano ancora nei nidi. Ora non possiamo fare altro che aspettare che vadano ad interrarsi. Nel frattempo gli uffici si sono già mossi per capire come intervenire sugli alberi infestati».

A breve sarà quindi emessa una nuova ordinanda della polizia locale di Laveno Mombello che inibirà il passaggio ancora per una settimana, fino appunto al 23 di marzo. Per superare il tratto chiuso, basterà percorrere la viabilità ordinaria per poi rientrare sulla ciclabile.

CHE COS’E’ LA PROCESSIONARIA

Questi bruchi, tecnicamente insetti dell’ordine dei lepidotteri, da adulti si trasformano in inoffensive falene ma è nello stadio larvale che possono essere pericolosi per gli esseri umani e letali per gli animali.

Il nome processionaria nasce dalle loro abitudini: con i primi caldi strisciano da un posto all’altro mangiando aghi e foglie in cerca di un luogo dove tessere il bozzolo attraverso il quale si trasformeranno in falene. Un processo che dura fino a maggio, quando le larve si interrano e diventano crisalidi.

I PERICOLI PER L’UOMO

Sono i peli della processionaria ad essere particolarmente pericolosi. Se a contatto con pelle o mucose possono provocano una reazione urticante dovuta al rilascio di istamina. Nell’uomo il contatto con la processionaria può causare una forma di dermatite con arrossamento, edema, prurito, vescicole e bolle. Non solo: può provocare rossore, bruciore e anche congiuntivite nei casi di contatto con gli occhi. Se viene inalata può portare all’irritazione delle vie respiratorie. Nei casi più gravi può arrivare a causare anche uno choc anafilattico. Il problema è che l’eritema però non si manifesta sempre e solo con il contatto diretto con l’insetto: la processionaria infatti libera migliaia di peli urticanti che, sospesi nell’aria, possono depositarsi su uomini e animali.

I PERICOLI PER GLI ANIMALI

I cani, che hanno l’abitudine di annusare il terreno e di addentare qualsiasi cosa si muove, sono quelli più a rischio. In questi casi i sintomi che si manifestano è un’improvvisa e intensa salivazione, a cui fa spesso seguito il vomito. Dopodiché la lingua dell’animale si ingrossa notevolmente e inizia il processo di necrosi della parte che è venuta a contatto con il bruco, con la conseguente perdita di porzioni di lingua. Il cane inoltre mostra evidenti segni di debolezza, rifiuta il cibo e potrebbe avere sintomi febbrili.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Marzo 2023
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