Tafferugli tra tifosi, allo stadio nove pattuglie dei carabinieri per Sangiuliano-Pro Patria
Momenti di tensione alla fine dell'ultima partita di campionato. Prima le scintille per gli insulti razzisti della curva della Pro Patria a Fall e la reazione del calciatore sotto il settore ospiti. Poi la sassaiola, i fumogeni e i tifosi di Busto evacuati dallo stadio

È servito l’intervento allo stadio di nove pattuglie dei carabinieri per placare il concitato finale di partita di Sangiuliano City – Pro Patria, ultima gara del campionato regolare di Serie C andata in scena sabato 22 aprile al Ferruccio di Seregno.
Al triplice fischio del match, deciso dal gol di Johntan Pitou nel recupero a favore dei bustocchi , tra gli spazi che dividevano le due tifoserie è infatti partita una sassaiola e il conseguente lancio di fumogeni – uno di questi, molto rumoroso e particolarmente “nebbiogeno”, era stato fatto scoppiare già a inizio partita dai tifosi di casa milanesi, motivo per cui il fischio di avvio era stato dato in ritardo di qualche minuto.
Finita la partita, mentre gli addetti ai lavori, le due società e le testate giornalistiche (noi compresi, ndr.) organizzavano in sala stampa le interviste a giocatori e a allenatori, la tensione e i tafferugli sono andati avanti, costringendo le forze dell’ordine a frapporsi prima che la situazione potesse ulteriormente degenerare. Il risultato, come riportato da più testate brianzole, è di ferite, fortunatamente di lieve entità, riportate da due agenti e uno steward, mentre i tifosi giunti da Busto Arsizio sono stati temporaneamente trattenuti dentro le mura dello stadio per poi essere evacuati attraverso il campo di gioco sola una volta ristabilito l’ordine.
I motivi dello scontro, per lo meno la scintilla che ha provato il tafferuglio, nascono da una serie di tensione tra le tifoserie rivali: innanzitutto l’elevata posta in palio del match e il risultato sportivo considerabile amaro per entrambe le squadre – la Pro Patria, già salva, ha sfiorato i playoff di appena un punto mentre il Sangiuliano è stato condannato agli spareggi per non retrocedere contro la più blasonata e attrezzata Triestina – ma anche a causa degli insulti razzisti piovuti dalla curva della Pro Patria nei confronti del giocatore gialloverde Mbarick Fall.
Allo scoccare del triplice fischio, l’esterno senegalese, infastidito dalle provocazioni, ha reagito stizzito scagliando una pallonata contro la tifoseria ospite. Un botta-risposta carico di tensione che ha fatto deflagrare animi già caldi, con Fall trattenuto dai compagni e avversari sotto il settore ospiti. (In diretta è stato impossibile percepire gli insulti data la nostra posizione a ridosso della tifoseria di casa e alle spalle degli altoparlanti, proprio in quel momento lo speaker annunciava i risultati delle altre partite in modo che fosse chiara la classifica finale del Girone A ndr.).
L’indomani si è fatto sentire il Sangiuliano: attraverso una nota ufficiale i Citizens esprimono «profondo rammarico» e ringraziano la società bianco-blu per la «condanna» dei cori razzisti, oltre alla «presa di posizione nei confronti dei responsabili del vergognoso gesto». Un’azione stupida, quella razzista, proprio come l’ingiustificabile violenza, che di fatto ha messo fine nel peggiore dei modi alla regular season delle due squadre.
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