Cassa integrazione stabile in Lombardia ma non in tutte le province e settori
Le categorie dell’industria assorbono più dell’80% della richiesta di cig a livello regionale. Più della metà della cig in regione è richiesta da Milano e Brescia

Nel primo trimestre del 2023 si riscontra un andamento della Cassa integrazione e guadagni (Cig) stabile, sia in Lombardia, che nel resto del Paese. In Lombardia c’è una lieve diminuzione del 6%, simile al dato nazionale (-4%); un po’ più accentuato il calo nel nord Italia (-14,5%).
Considerando le diverse gestioni, la cig ordinaria e il FIS (Fondo d’integrazione salariale) accompagnano la discesa, soprattutto il secondo con il -54%, ormai sotto il milione di ore richieste. Cresce invece la cig straordinaria, sia nella causale crisi/riorganizzazione (49%), invertendo qui la tendenza degli ultimi tre trimestri, sia nei contratti di solidarietà (35%).
CIG IN DEROGA MARGINALE CRESCE L’ORDINARIA
La gestione della cig in deroga continua a mostrare valori del tutto marginali. Il confronto tendenziale con lo stesso trimestre del 2020 e del 2021 conferma il drastico calo della cig rispetto agli anni precedenti, quasi dimezzata rispetto al 2021 e ridotta ad un decimo dei valori del 2020. Questo andamento è simile in tutto il paese, ma non in tutte le gestioni della cig.
In Lombardia l’ordinaria risulta in crescita del 13% rispetto allo scorso anno anche se resta sotto al 20% dei valori 2020. La straordinaria è circa la metà dei due anni precedenti. Il FIS si è ridotto a poco più del 10% rispetto al 2021 e a meno dell’1% rispetto 2020. Quest’ultima percentuale si riduce a meno dello 0,1% nel caso della cig in deroga, che è quindi del tutto residuale.
LE RICHIESTE DI MILANO E BRESCIA
Passando ai territori, più della metà della cig in regione è richiesta da Milano metropoli (28%), che nella contabilità Inps comprende però anche la provincia di Monza, e dalla provincia di Brescia (25%). Segue Varese con il 16%, Bergamo con il 12%, Como con il 9% e tutte le altre a seguire. Queste stesse province, tranne Bergamo e insieme a Sondrio, vedono anche un incremento della cig rispetto al trimestre precedente. Per Sondrio si tratta di un aumento superiore al doppio, per gli altri di valori compresi tra il 6% e il 18%.
Rispetto all’anno precedente c’è una forte riduzione della richiesta di cig, compresa tra il 32% e il 66%, nelle province di Milano, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Pavia, Sondrio, Varese. Il calo è minore nelle province di Como (-24%) e Lecco (-10%). In controtendenza si collocano invece Brescia (77%) e Bergamo (34%).
I DIVERSI SETTORI
Tra i settori la cig è tornata ad essere una prerogativa del comparto industriale, come nel periodo pre-pandemico. Le categorie dell’industria assorbono ormai più dell’80% della richiesta di cig della regione, con in testa il metalmeccanico (41%), seguito dal tessile (17%) e dal chimico- plastico (16%).
Rispetto al trimestre precedente tutti i settori sono in calo, tranne il tessile (18%), il commercio (12%) e il credito (404%, ma con un valore assoluto molto basso). Resta stazionario il settore delle costruzioni. Anche nel dato tendenziale gli andamenti sono diversificati. Nella maggioranza dei casi c’è una diminuzione, anche consistente, rispetto all’anno precedente. Fanno però eccezione quattro settori, con valori in crescita altrettanto consistenti: metalmeccanico (44%), chimico-plastico (95%), grafico-editoriale (104%), edile (74%).
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