Il fisco dei frontalieri, l’affare delle mosche a Olgiate e il ritorno della Forcora nel podcast del 24 maggio

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gran forcora bike

Le notizie del podcast di mercoledì 24 maggio

Ok della Commissione Esteri e Finanze del Senato all’accordo fiscale Italia Svizzera

Via libera dalle commissioni congiunte affari esteri e finanze al disegno di legge di ratifica dell’accordo tra Italia e svizzera sulla tassazione dei lavoratori frontalieri. Il provvedimento, approvato nei giorni scorsi dalla Camera con alcuni interventi integrativi, dovrà ora passare nuovamente in aula.

C’è molta attesa da parte dei lavoratori italiani pendolari in Canton Ticino perché nel testo, oltre alle importanti norme che regoleranno i nuovi rapporti di frontalierato ed alcuni temi collaterali, sono contenute anche le disposizioni transitorie che andranno a risolvere l’attuale stallo normativo sul telelavoro, una delle questioni attualmente aperte e sulla quale i sindacati dei frontalieri hanno richiesto più volte un intervento normativo specifico.

A Varese patteggia la coppia che spacciava coca per arrotondare in pandemia

È finita con un patteggiamento l’avventura processuale per una coppia di varesini che si era data al commercio di droga, cocaina e hascisc, portato avanti fra il 2020 e il 2021, in piena pandemia, con una clientela ristretta e selezionata attraverso il sistema del passaparola. I due però non avevano fatto i conti con la sezione antidroga della squadra mobile di Varese che stava controllando i traffici di quella coppia quasi insospettabile poiché avevano un lavoro. Poi la chiusura della rete da parte della Narcotici che ha raccolto prove importanti a carico dei due che hanno scelto la strada processuale del patteggiamento: 4 anni e 7 mesi per lui, 45 anni, e 2 anni e 8 mesi per lei, 34enne. Ad entrambi, difesi dagli avvocati Matteo Pelli e Giorgio De Vincenti, sono stati concessi i benefici di legge ed è stata comminata una multa di diverse decine di migliaia di euro.

Riapre la Forcora, “servizi e turismo per tutte le stagioni”

Per la stagione estiva riapre un rifugio molto amato da turisti e appassionati i nostri territori. Si chiama “In Forcora” e vuole essere un punto di appoggio per le esigenze di quanti frequentano la montagna: dagli sport invernali (neve permettendo) all’escursionismo passando per gli sport da fare sui pedali o sulle gambe, a seconda dei gusti. Il locale è aperto da pochi giorni,ed è gestito da tre soci che hanno rilevato la gestione della struttura comunale alla Forcora , rimasta ferma per sei mesi in occasione del cambio gestione e riaperta lo scorso fine settimana. Il contratto di Maccagno con pino e veddasca, Comune proprietario della struttura durerà sei anni più sei: un investimento nel medio periodo che ci permetterà di attivare diversi posti di lavoro per l’economia della valle.

Olgiate Olona, rubate quasi tutte le trappole anti-mosche alla Balina. Richiusa: “Incivili”

L’estate alla Balina, un quartiere di Olgiate Olona, è come vivere nel film di Dario Argento Phenomena quando la protagonista attira uno sciame di mosche che ricopre la sua scuola. Per i residenti di quella zona del paese della Valle Olona è così tutti i giorni per tutta l’estate e a nulla servono i vari sistemi moschicida perchè si riproducono in continuazione anche a causa della siccità e dell’innalzamento delle temperature che, d’inverno, non sono sufficientemente basse per uccidere la larve. Dall’anno scorso il Comune di Olgiate Olona sta cercando di combattere il problema e quest’anno, proprio con l’obiettivo di prevenirne la moltiplicazione, aveva piazzato 22 trappole che nel giro di un mese sono quasi tutte state smantellate da ignoti. L’area interessata dalle trappole è quella che circonda una nota azienda alimentare della zona che molti considerano l’origine del problema muscino. «Abbiamo presentato denuncia contro ignoti – tuona l’assessore all’Ambiente Leonardo Richiusa – certamente questo atto non è da paese civile». Presto l’argomento sarà oggetto di un’assemblea pubblica.

“Dozza chiama Gorla”, dalla valle Olona un pulmino di aiuti agli alluvionati in Emilia Romagna

L’appello ai cittadini di Gorla è partito da un apicoltore della provincia di imola Mattia Martelli, che con il paesino della valle Olona collabora e ha intessuto relazioni importanti. Da più di 20 anni alcuni apicultori di quel territorio nel mese di maggio, durante la fioritura della robinia, portano ai bordi dei boschi le loro arnie per la produzione del miele di acacia. E’ successo quest’anno a Mattia e, dopo l’alluvione, ha pensato di mettersi in contatto coi gorlesi per chiedere aiuto.

Una prima raccolta fondi è già avvenuta, in occasione della manifestazione “botteghe aperte” ma poi è arrivato un tavolo di coordinamentofra commercianti, associazioni, Protezione civile e Amministrazione comunale, con l’obiettivo di strutturare una catena di aiuti.

Da qui è nata la campagna “Dozza chiama Gorla”, che chiamerà la collettività a fornire il proprio contributo agli alluvionati. IL primo pullmino di aiuti è partito per dozza martedì 23 maggio.

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Pubblicato il 24 Maggio 2023
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