Unanimità in consiglio a Busto Arsizio sulla mozione Tovaglieri contro la direttiva Ue sulle case green

Anche le opposizioni (Pd, liberali e centristi) hanno espresso voto favorevole alla richiesta di dare più tempo agli italiani per adeguarsi alle nromative Ue che impongono il 2035 come data limite

consiglio comunale busto arsizio 2023

«L’approvazione unanime e compatta da parte di tutto il Consiglio comunale di Busto della mozione a contrasto della direttiva EPBD sull’efficientamento energetico degli edifici, è un importante risultato -bipartisan a difesa degli interessi dei cittadini. Ringrazio sia la maggioranza per il suo appoggio incondizionato, sia l’opposizione per aver compiuto una scelta di responsabilità in contrasto con il voto ideologico espresso dalle sinistre al Parlamento europeo, pur ribadendo, con un emendamento che è stato accolto, l’importanza della transizione ecologica in campo edilizio».

L’eurodeputata e consigliera comunale a Busto Arsizio Isabella Tovaglieri si augura che questa mozione possa essere presa da esempio anche da molti altri comuni lombardi e italiani, «ha l’obiettivo di sostenere e legittimare dal basso lo sforzo del governo per ottenere dall’Europa il riconoscimento dell’unicità del patrimonio edilizio italiano e tempi più lunghi per l’adeguamento delle abitazioni ai nuovi standard imposti da Bruxelles. In questa delicata fase negoziale, è fondamentale mantenere vivo il dibattito politico sui rischi della direttiva, che obbligherà milioni di italiani a investire i loro risparmi in onerose ristrutturazioni, pena la svalutazione degli immobili di proprietà».

L’eurodeputata, infatti, è anche membro della Commissione Industria del Parlamento europeo ed è stata relatrice per il gruppo ID della direttiva EPBD sull’efficientamento energetico degli edifici.

A margine del consiglio comunale di ieri sera, che ha visto il voto favorevole anche del Pd, il capogruppo democratico Maurizio Maggioni ha diffuso una nota in merito proprio a questa mozione: «Il diffuso contesto generale di accuse all’Europa “matrigna” comporta il rischio che l’opinione pubblica perda di vista gli obiettivi ambientali e gli stimoli all’innovazione che hanno invece animato il dibattito nella UE e negli organismi internazionali delle Nazioni Unite per affrontare i cambiamenti climatici. Il segnale che viene dal documento, approvato in Consiglio Comunale unanimemente, indica invece un percorso costruttivo ed impegnativo».

Da parte delle minoranze e del PD vi è stata la sostanziale presa d’atto «della necessità di modificare date e vincoli, di fatto irrealistici per l’Italia, comunque approvati in sede di Parlamento Europeo nella convinzione fondata che le trattative in atto ora avrebbero consentito ai singoli Stati di allontanarne l’applicazione».

Il Pd ha accompagnato questa preliminare constatazione alla richiesta, accettata dall’eurodeputata Tovaglieri, di chiarire che il percorso più opportuno per l’Italia sia quello di avviarsi a programmare piani di interventi per modifiche strutturali: «La piccola proprietà di tipo famigliare che caratterizza più dell’85% degli immobili residenziali rende oggettivamente difficile per l’Italia l’adeguamento a nuovi standard energetici – conclude Maggioni -. Tuttavia sarebbe grave e non risolutivo, se l’autorità pubblica, a tutti i livelli, assumesse un atteggiamento fatalistico e conservatore. Gli immobili registrerebbero, a causa di un’obsolescenza inevitabile, una marginalizzazione sul mercato. Occorrono quindi piani di intervento strutturali che mobilitino il Governo e gli Enti Locali. E’ il modo più costruttivo per recepire gli obiettivi proposti dalla UE e soprattutto per migliorare la qualità ambientale dei nostri edifici».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Maggio 2023
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