A Carnago entra in servizio la “Casa della salute”, lo spazio condiviso per i medici
Da metà giugno la struttura nel cuore del paese ospiterà tre medici di base. La minoranza di Visione Comune rivendica: “Intervento lungimirante, finalmente realtà dopo tanti ritardi”

A Carnago entrerà in funzione a metà giugno la “Casa della salute”, come era stato battezzato – quattro anni fa – lo spazio comunale da mettere a disposizione dei medici di base e del pediatra di base.
La struttura parte con tre medici che condivideranno gli spazi (con ambulatori distinti) e anche servizi come le prenotazioni e il servizio infermieristico.
«Ringraziamo i medici che presteranno la loro opera nella struttura» dice Elena Castiglioni, consigliera comunale di minoranza con Visione Comune, il gruppo erede dell’ex amministrazione di Andreoli Andreoni, che aveva dato avvio al progetto.
«Come gruppo siamo molto contenti di vedere che finalmente si arrivi ad aprire questo servizio, in un momento tra l’altro di grandi difficoltà della sanità territoriale: questa apertura dimostra che il progetto che avevamo pensato e avviato è stato lungimirante, nonostante quattro anni di – a nostro parere inutile – attesa».
Quando nel 2019 ci furono elezioni, il progetto era stato tra i punti di discussione politica e l’amministrazione subentrata ha poi rivisto l’intervento, cosa che già aveva fatto discutere, per lo stop alla vigilia della fase più complicata imposta dal Covid.
L’0amministrazione guidata da Barbara Carabelli aveva sollevato questioni legate alla struttura. E su questo Castiglioni è critica: «L’edificio apre con poche modifiche rispetto a quanto era previsto nel progetto iniziale. Faccio l’esempio degli ambulatori, che aprono con la stessa altezza prevista inizialmente e che era stata poi contestata dall’amministrazione».
La critica principale di Castiglioni è però su un altro punto, il fatto che il progetto iniziale fosse più ampio. «Dispiace l’assenza del pediatra, che nel frattempo se n’è andata, dopo anni di ritardi nell’attuazione» continua la consigliera di opposizione. «La Casa della salute poi l’avevamo immaginata con uno stretto rapporto tra medici di base e servizi di tipo sociale. Non è andata così, la parte sociale non si è realizzata. Resta comunque positivo vedere l’ingresso dei medici e i servizi aggiuntivi che saranno introdotti grazie alla condivisione degli spazi. Possiamo poi sempre sperare nel ritorno del servizio prelievi. che non c’è più da tre anni».
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