Dentro l’oratorio di Maccagno, dove l’apprendimento diventa un’avventura attraverso laboratori creativi

Da quello di cucina e teatro, a quello di chitarra e lego. L''oratorio del borgo lacustre ha l'obiettivo di costruire e ampliare sempre di più la sua offerta, creando una struttura solida e di valore

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L’oratorio di Maccagno con Pino e Veddasca è un vivace e attrezzato centro di attività estive che attualmente coinvolge 80 bambini e una squadra di circa 15 animatori. Iniziato il 12 giugno e con termine previsto il 28 luglio, l’oratorio del paese lacustre offre una varietà di laboratori e attività che spaziano dalla musica alla cucina, dai LEGO alla pittura, senza dimenticare gli sport come il calcio e il basket.

Una varietà di offerta resa possibile grazie all’energico impegno di numerosi volontari che mettono a disposizione le loro competenze per insegnare ai bambini diverse discipline: come osservare la natura, preparare la pizza nel forno a legna e contribuire direttamente all'”abbellimento” del paese. Uno dei progetti più affascianti in corso con i volontari della “Casa dei Colori” di Maccagno è, infatti, la decorazione del sottopassaggio di via Garibaldi con formelle in terracotta.

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Ma non solo, il mercoledì è dedicato alle attività sportive e grazie alle competenze artistiche di un giovane animatore e quelle linguistiche di una mamma, i bambini hanno anche la possibilità di partecipare a un laboratorio di fumetti e alla redazione del giornalino dell’oratorio. Inoltre, il giovedì viene dedicato alle gite sul territorio, alla scoperta delle bellezze locali e dei sentieri circostanti.

A guidare questa avventura estiva, per il primo anno da quando si è insediato, è Don Nicola, parroco anche di Dumenza da 3 anni. Con la sua guida, l’oratorio mira a strutturarsi in modo sempre più organizzato, offrendo un programma di qualità a tutti i piccoli partecipanti.

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«Tuttavia – ha spiegato Don Nicola -, una delle sfide principali è trovare risorse educative adeguate, soprattutto in queste zone, dove le università e le facoltà educative sono lontane. A Maccagno quest’anno abbiamo trovato una mamma del posto, educatrice professionale, ma la mancanza di figure formate e qualificate nel territorio rappresenta una difficoltà che influisce sulla qualità dell’offerta e sulla capacità di accogliere bambini con diverse fragilità. E’ necessario promuovere e valorizzare la formazione di queste figure, al fine di garantire una proposta sempre più inclusiva per tutti i bambini» ha concluso Don Nicola.


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Pubblicato il 28 Giugno 2023
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