27 anni fa l’oro olimpico di Jury Chechi, “Il Signore degli anelli” con Varese nel cuore
In quel 28 luglio del 1996, ad Atlanta, Jury Chechi, ginnasta di Prato che per tanti anni si è allenato a Varese, vinse uno splendido oro agli anelli, la sua specialità
Sono passati 27 anni da uno dei momenti più alti dello sport italiano alle Olimpiadi. In quel 28 luglio del 1996, ad Atlanta, Jury Chechi, ginnasta di Prato che per tanti anni si è allenato a Varese, vinse uno splendido oro agli anelli, la sua specialità che gli è valsa il soprannome con il quale è ricordato, “Il Signore degli anelli”, appunto.
Nato a Prato nel 1969, nel 1984 Chechi entra nel giro della nazionale juniores di ginnastica e si trasferisce a Varese per potere studiare e contemporaneamente allenarsi nella palestra della gloriosa Società Ginnastica Varesina, specializzandosi nella disciplina degli anelli.
Dopo tanti successi a livello nazionale, europeo e mondiale, nel 1992 era il grande favorito per la gara degli anelli alle Olimpiadi di Barcellona ma, circa un mese prima delle gare, si ruppe il tendine d’Achille durante un allenamento e fucostretto a rinunciare alle gare. Jury non si perse d’animo, tornò ad allenarsi dopo il decorso operatorio e trionfò ai Giochi olimpici di Atlanta del 1996. Dopo un altro grave infortunio, la rottura del tendine del capo lungo del bicipite brachiale sinistro, nel 2000, tornò alle gare per una promessa fatta a suo padre e alle olimpiadi di Atene 2004, dove fu anche portabandiera della spedizione italiana, conquistò un’inaspettata e splendida medaglia di bronzo.
Poco dopo il ritiro ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze motorie dall’Università degli studi del Molise. Nel 2017 tornò a Varese per ricevere la medaglia per i 200 anni dell’elevazione di Varese al rango di Città. In quell’occasione ribadì il suo legame con la Città Giardino: «E’ un grande piacere ritornare a Varese per rincontrare le persone e i luoghi che sono stati molto importanti per raggiungere l’obiettivo della mia vita: vincere la medaglia olimpica. Senza questa città non ci sarei riuscito. La ginnastica a Varese ha una grande tradizione ci sono strutture che lavorano molto bene, ma che hanno bisogno di impianti sportivi per migliorare l’aspetto tecnico e anche quello sociale, per coinvolgere ancora più giovani e adulti in una attività che permette di stare meglio con sé stessi e con gli altri».
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