Due sold out a Varese sono possibili: per chi vola alto la cultura paga
Quello di ieri sera a Varese è stato un banco di prova temuto da mesi, e su cui nessuno avrebbe scommesso una lira: ma la sfida è stata vinta da entrambi gli organizzatori

Quello di ieri sera a Varese è stato un banco di prova temuto da mesi, e su cui nessuno avrebbe scommesso una lira: due spettacoli di grande interesse e con nomi noti sono stati organizzati nello stesso giorno di luglio: lo spettacolo di Giacomo Poretti a Tra Sacro e Sacro Monte e il concerto di Goran Bregovic ai Giardini Estensi per il Varese Summer Festival. Una scelta che ha creato molte polemiche, diverse perplessità e il timore di una concorrenza tra due realtà culturali che non meritavano una penalizzazione.
L’apprensione (condivisa, in realtà, anche da chi scrive) è svanita alla fine della serata di ieri, quando sono arrivati i dati della partecipazione ai due eventi: per tutti e due è stato sold out, con una partecipazione sia numerica che psicologica straordinaria in entrambi i casi. Cinquecento persone al sacro Monte per Giacomo Poretti, una cifra pazzesca considerata la location, e 1400 ai Giardini Estensi per Goran Bregovic.
Svanita la preoccupazione, data da una coincidenza di date che sembrava (e magari un po’ lo era pure) una follia o un errore di programmazione, è necessario ora fermarsi e riflettere su questo dato: che dice innanzitutto che per chi vola alto e propone spettacoli attrattivi, Varese è una città che può arrivare tranquillamente a – e forse superare – una “capienza” di 2000 persone interessate. Ma dice anche che, evidentemente, il “pubblico varesino” non è fatto da un pugno di appassionati che gli operatori culturali si devono contendere: quanto piuttosto da un potenziale di persone che, se attirati da un bello spettacolo in una bella cornice, sono disposti a muoversi per vederlo.
Complimenti perciò ai coraggiosi organizzatori, che tra mille difficoltà e paure hanno vinto entrambi la sfida – e mai questa poteva essere notizia migliore per la città – e possono ora guardare con fiducia ai loro sogni proibiti, sperando che ce ne offrano sempre di più.
Ma un avvertimento anche a tutto ciò che sta intorno a spettacoli come questi: il coraggio, infatti, ora va condiviso anche dai locali della città, che hanno il compito di mettere “la ciliegina sulla torta” ad una bella serata per chi viene da fuori città per assistere ad uno spettacolo speciale. Chi non è di Varese non sa chi è aperto e dove: si guarda intorno alla fine dello spettacolo e decide se trattenersi ancora un po’ o tornare a casa. Esserci, o far sapere di esserci, fa la differenza in questi casi: un potenziale che questa città non ha forse ancora espresso con la sufficiente forza.
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