Sopralluogo di Fiab Ciclocittà Varese nella zona della ciclabile Stazioni – Toeplitz: “Siamo molto interessati al progetto”
Le considerazioni dell'associazione sul nuovo progetto del comune finanziato con i fondi PNRR

Sul progetto del Comune di Varese che prevede la creazione di una rete di collegamenti “dolci” per connettere le aree comprese tra la zona stazioni, il centro storico, il parco di villa Mylius, il quartiere di Sant’Ambrogio e Villa Toeplitz interviene Ciclocittà Varese. Il percorso è di circa 6 chilometri e prevede la riqualificazione di marciapiedi, la creazione di percorsi ciclopedonali e attraversamenti pedonali. L’intervento è finanziato grazie ai fondi europei del PNRR Next Generation Eu, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza e favorire la mobilità dolce, secondo le linee indirizzo del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS).
«Ogni intervento su una strada di Varese che può migliorare la condivisione degli utenti è benvenuto – spiega la nota di Fiab Ciclocittà Varese – E’ sempre più diffusa la consapevolezza che il dominio delle automobili nelle abitudini di spostamento degli ultimi decenni non ha portato né maggior benessere né più sicurezza: un nuovo modello di mobilità è necessario e modificare l’assetto di una strada con questo scopo è certamente di aiuto. Per questo noi di Fiab Varese Ciclocittà siamo molto interessati al dibattito sulla nuova ciclopedonale progettata nel tratto Stazioni-Villa Mylius-Villa Toeplitz, che unisce il Centro della città al Rione di S.Ambrogio, ai piedi del Sacro Monte-Parco Campo dei Fiori».
Una delegazione ha anche pedalato, nella giornata di martedì 4 luglio, lungo il percorso ragionando in modo analitico su opportunità e criticità possibili lungo il percorso, senza dimenticare alcune considerazioni generali sulla realizzazione di una ciclopedonale. «La qualità finale di una ciclopedonale nuova dipende anche dai dettagli – spiegano innanzitutto – E’ importante rendere minimi i difetti di realizzazione perché risulta problematico intervenire dopo, a correzione. Perciò sarà importante non replicare alcuni difetti osservabili, per esempio, nella ciclabile Stazioni-Capolago o anche nella più recente “ricucitura” della ciclopedonale del lago nel rione di Schiranna (segnaletica, rotatorie, posizionamento di stalli di servizio)».
A proposito invece del fatto che la ciclopedonale prevista prevede molte salite: «E’ davvero sterile crucciarsi del fatto che a Varese ci sono le salite – sottolinea Fiab Ciclocittà Varese – Non essere città di pianura ha anche dei bei vantaggi. Ma soprattutto è innegabile che con le E-bike le salite varesine sono affrontabili da tutti, ma proprio tutti, non solo dagli sportivi che le cercano per il piacere di “domarle”. Perciò è sacrosanto che per aiutare i ciclisti a livello progettuale si devono ricercare le pendenze più favorevoli, ma è un dato di fatto che per andare dal centro a S.Ambrogio salire si deve».
Il percorso però dovrà tenere conto dei puti di interesse che si incontrano: «Una ciclabile ha tanto più successo (ovvero capacità di generare utenza) quanto più collega punti attrattivi ed è collegata ad altre ciclabili o ciclopedonali – sottolinea la nota – Perciò sarà fondamentale anche rendere raggiungibile in bici il polo scolastico e sportivo di via Manin. In misura minore, ma concreta, anche il progetto di ciclopedonale tra Via Aguggiari e Via Crispi vincitore del Bando Piazze Aperte potrà aiutare a creare una nuova rete per la mobilità attiva».
In ogni caso, per favorire la mobilità dolce non bastano le ciclabili, ci vuole una mentalità nuova: «Ciclisti e pedoni, nella città, devono essere liberi di muoversi senza troppi vincoli o impedimenti, non chiusi in “recinti” a loro riservati – continuano – E’ importante che la sicurezza sia garantita ovunque e a tutti, e lo strumento urbanistico che meglio serve a questo scopo è la zona 30. E’ inoltre un dato di fatto che esistono ciclisti veloci/esperti che non hanno problemi a condividere la strada con gli automobilisti, e ciclisti lenti/principianti che preferiscono condividere gli spazi con i pedoni. Perciò la realizzazione di una nuova ciclopedonale sarà occasione per migliorare la sicurezza effettiva e percepita da alcuni, ma non motivo di restrizione per chi preferisce percorsi diversi dalla ciclopedonale per spostarsi in bici o a piedi da e verso S.Ambrogio. Non esiste una singola misura a favore della mobilità ciclopedonale che da sola può fare la differenza. Serve sempre l’adozione di un “pacchetto” di interventi, (in altre parole: una politica sistematica) per spostare quote di mobilità dall’auto privata ai mezzi pubblici e alla mobilità leggera. Nel nostro piccolo – come ciclisti quotidiani portatori di idee ed esperienze – siamo disponibili al dialogo con chi negli uffici comunali decide in tema di mobilità e di infrastrutture».
IL PERCORSO PREVISTO DAL COMUNE
Il percorso è diviso fondamentalmente in tre tratti: il tratto dalle vie Vico, Virgilio, Guido D’Arezzo e viale Auguggiari, prevede di collegare il parco di Villa Toeplitz, sede decentrata universitaria, con la pista ciclabile esistente in Viale Auguggiari, attraverso zone con velocità limitata, piattaforme rialzate, corsia ciclabile in affiancamento alla viabilità e attraversamenti rialzati in porfido.
Il percorso prosegue lungo le vie Bicocca, Della Rizzola e Civelli, strade residenziali a basso traffico e prive di marciapiedi, con la viabilità ciclabile esistente e con marciapiedi promiscui.
Per il tratto tra via Guido D’Arezzo e via Vannucci, il progetto prevede la realizzazione di percorsi promiscui ciclabili e pedonali su marciapiede, con un percorso continuo e sicuro in prossimità della chiesa di viale Auguggiari fino alla connessione con le corsie ciclabili esistenti. Un percorso che consentirà inoltre una possibile estensione futura della rete verso il polo scolastico di via Manin.
Nel tratto che tra viale Ippodromo e le vie Veronese, viale Aguggiari, via Montello, Fiume e Grandi, nell’area che va da via Grandi a piazza Beccaria, il progetto prevede un alternarsi di aree ciclopedonali, con l’ampliamento di tratti di marciapiede. Per l’area da piazza Beccaria a via Veratti fino all’incorcio con via Sacco, via Marcobi, e via Robbioni, verranno istituiti tratti con moderazione della velocità, rialzi, modifiche della pavimentazione e attraversamenti pedonali sicuri.
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