Di nuovo in manette il 29enne inseguito a luglio dai carabinieri di Luino
L’uomo di nazionalità Albanese colpito da un fermo a Bari mentre stava per imbarcarsi oltremare con la famiglia
Si arricchisce di un nuovo tassello la rocambolesca storia di un 29enne fuggito durante un inseguimento dai carabinieri di Luino e poi finito in manette a Gaeta: l’uomo , di origini albanesi, è stato raggiunto da un fermo spiccato dai magistrati di Varese mentre a Bari stava per imbarcarsi coi famigliari per recarsi in patria. La misura, poi trasformatasi in un’ordinanza di custodia cautelare in carecere, è stata confermata dal legale dell’uomo, l’avvocato Corrado Viazzo che difende il 29enne accusato di resistenza a pubblico ufficiale e di detenzione ai fini di specchio di sostanze stupefacenti.
Il giovane venne fermato a Gaeta per essersi recato in un commissariato di polizia con l’idea di rinnovare un documento, senza calcolare che su di lui gravava un ordine di cattura per essere scappato durante un inseguimento coi carabinieri di Luino nel luglio scorso mentre stava tentando di recuperare un’auto nella quale vengo trovati 308 grammi di cocaina e 1.163 grammi di hascisc diviso in quattro panetti.
Una volta arrestato, l’uomo è stato rimesso in libertà grazie al ricorso al Riesame, ma sarebbero state le successive ammissioni legate al possesso della droga nell’auto nel frattempo sequestrata a farlo tornare sotto la lente degli investigatori. E così è stato: nell’atto di imbarcarsi alla volta dell’Albania sono scattate le manette in applicazione dell’ordine di fermo emesso da Varese a cui si è aggiunta anche la custodia cautelare (immagine di repertorio).
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