Itelyum, naufragio in coppa. Anche Gottingen profana Masnago

Terza sconfitta casalinga tra campionato e Fiba Cup: stavolta fanno festa i tedeschi che si sbarazzano dei biancorossi (79-91) autori di una prova da dimenticare

basket

Altro che “ancora di salvezza”. Altro che occasione da cogliere. Altro che “fortino di Masnago”. La Itelyum Varese cade anche in coppa, perde per la terza volta consecutiva sul parquet di casa, regala un’altra serata da mal di stomaco ai suoi tifosi, offre una prestazione a tratti deprimente. E a poco serve a Bialaszewski dire “non sono contento” in conferenza stampa quando gli si chiede se è preoccupato dall’andazzo. Contento e preoccupato sono due cose diverse (anche in inglese) e forse è il caso che pure lui inizi a preoccuparsi di quanto avviene davanti ai suoi occhi.

Il Gottingen passa a Masnago 79-91 facendo le cose più semplici: blocchi portati bene, precisione da lontano, capacità di sfruttare i (troppi ed ennesimi) mis-match concessi da una difesa varesina che solo nei minuti finali prova a funzionare come Dio comanderebbe. Cercando cioè di azzannare, di chiudere, di raddoppiare. Troppo tardi ovviamente: nel massimo sforzo la Itelyum risale dal -17 al -7 ma in questi casi servirebbe la perfezione per compiere la rimonta, parola distantissima da questa squadra.

Che ha evidenti buchi in organico ma che anche a livello di guida tecnica fa perdere la pazienza. Nel momento migliore, per dire, Bialaszewski toglie McDermott che dopo mezz’ora disastrosa aveva trovato ritmo in attacco. Risultato? Nuovo down, parziale tedesco e buonanotte al secchio. Il coach di Buffalo riesce anche nell’impresa di chiamare timeout a 2” dalla fine per disegnare l’ultima rimessa come se recuperare 2 punti nella disfatta (impresa per altro fallita) servisse davvero a qualcosa. Erano altre le scelte da fare, in altri momenti.

Varese perde anche perché i suoi tiratori mettono insieme una prova balistica da dopolavoro: la Itelyum tira 6 su 38 dall’arco, meno del 16% che è già una percentuale migliore di quelle fatte registrare nei singoli parziali (9,1% al 10′, 11,8% al 20′, 11,5% al 30′). Guai però a cambiare idea, ad andare più spesso in area dove Cauley-Stein al netto di qualche errore tremendo, questa volta riesce a dominare per davvero (18 punti e 20 rimbalzi). Senza uno straccio di passaggio alzato con precisione: le schiacciate arrivano solo da palloni “bassi” perché nessuno è in grado di attivarlo sopra al ferro.

Anche in coppa quindi, la vita si complica: visto il divario finale a questo punto bisogna battere Tbilisi (giovedì prossimo) magari anche con largo scarto per evitare brutte sorprese in Georgia. Ma in generale questo è un problema secondario: il principale è una squadra incapace di vincere anche in casa ma pure di mettere in campo un basket lineare, continuo, redditizio. Insomma, noi non siamo solo scontenti, siamo anche preoccupati. Speriamo che pure in società qualcuno lo capisca al posto che giocare a nascondino.

PALLA A DUE

Bialaszewski non cambia l’impostazione iniziale della Itelyum, ancora priva di Ulaneo. Il quintetto è quello di sempre. Sul fronte opposto Foucart tiene inizialmente seduto il talento Zugic e schiera uno starting five ricco di centimetri, alimentato dalla verve di Gibson. Buono il dato spettatori vista la partita: oltre 1.500 con anche cinque tifosi tedeschi caldissimi fin dal pre-gara.

LA PARTITA

Q1 – Le schermaglie iniziali durano mezzo quarto, doppiato sul punteggio di parità (12-12), poi ecco il primo passaggio a vuoto biancorosso con errori in serie puniti dalla velocità e dalla precisione dei tedeschi. Woldetensae non ne combina mezza giusta, il dato delle triple dice 1/11 e così Gibson porta i suoi sul 17-24 del 10′.
Q2 – Reazione? Quale reazione? Al rientro Gottingen gestisce senza grosse difficoltà il vantaggio perché Varese (9 perse e 2/17 da 3 a metà partita) ne combina di tutti i colori. Tra gli ospiti il protagonista è Hume che porta i suoi anche al +12. Cauley-Stein alterna una cosa buona a un orrore, Moretti non si sblocca e per fortuna che a un certo punto c’è Librizzi con tripla e penetrazione a tenere a galla la Itelyum. Che a metà contesa è sotto 42-50.

Q3 – Il pivot ospite Silins mostra subito a Varese la scarsa volontà tedesca di concedere qualcosa. Il divario valica presto quota 10 punti e resta stabilmente in doppia cifra perché qualcosa di buono Gottingen lo trova sempre con Gibson. La Itelyum invece dall’arco è un disastro nucleare pure con gente come Hanlan e McDermott solitamente abile da fuori. La ciliegina finale è Brown che si schianta in entrata consentendo un’azione rapida conclusa da Burns con il cesto del 57-72.

Bialaszewski: “Partita interessante per come abbiamo creato i tiri”

IL FINALE

Finalmente Varese prova a giocare il “tutto per tutto” quando il tempo comincia a stringere. La difesa sale di tono, l’attacco ritrova Moretti e soprattutto McDermott che spezza l’incantesimo dei primi 30′ e infila 8 punti in pochi istanti. Bialaszewski pensa bene di richiamarlo in panchina e lì si ferma un gran pezzo di rimonta. Negli ultimi minuti Gottingen è brava a giocare con il cronometro, cede qualcosina ma non trema mai anche perché Varese torna a mettere sul fermo le poche azioni che consentirebbero un rientro. Finisce 79-91 con un timeout per parte a 2” dalla fine, cornice perfetta per la gara biancorossa. E dagli spalti i tifosi, fin troppo pazienti, salutano con il primo coro di disapprovazione.

ITELYUM VARESE – BG GOTTINGEN 79-91
(17-24, 42-50; 57-72)

VARESE: Moretti 15 (2-5, 3-6), Hanlan 10 (4-6, 0-7), McDermott 11 (1-3, 2-10), Brown 8 (3-6, 0-4), Cauley-Stein 18 (8-9, 0-2); Shahid 4 (0-3 da 3), Woldetensae 8 (4-6, 0-3), Librizzi 5 (1-2, 1-2), Virginio (0-1 da 3). Ne: Assui. All. Bialaszewski.
GOTTINGEN: Gibson 22 (5-9, 3-9), Burns 11 (5-11, 0-2), Hume 10 (1-3, 2-6), Monninghoff 3 (1-2 da 3), Silins 17 (5-9, 1-1); Ensminger 6 (2-4, 0-2), Rich, Henrschemeier, Anticevich 2 (1-1, 0-3), Wullner, Zugic 17 (5-9, 1-3). All.: Foucart.
ARBITRI: Sahin (Tur), Tomasevic (Svk), Kowalski (Pol).
NOTE. Da 2: V 23-37, G 24-46. Da 3: V 6-38, G 8-28. Tl: V 15-18, G 19-23. Rimbalzi: V 43 (12 off., Cauley-Stein 20), G 42 (10 off., Hume 8). Assist: V 22 (Hanlan 6), G 25 (Ensminger 8). Perse: V 13 (Woldetensae, Brown 3), G 13 (Gibson 4). Recuperate: V 10 (Brown 3), G 11 (Gibson 3). Usc. 5 falli: nessuno. F. antisportivo: Librizzi. F tecnico: Moretti. Spettatori: 1.595.

GIRONE I
Risultati: Tbilisi – Keravnos 63-60; VARESE – Gottingen 79-91.
Classifica: Gottingen 4; Tbilisi, VARESE 3, Keravnos 2.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Ottobre 2023
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  1. Avatar
    Scritto da Francesco8282

    Semplifichiamo il concetto di come si vince nel basket: esistono solo due possibilità o fare un punto più dell’avversario oppure far fare all’avversario un punto in meno. Se la palla non entra neanche in una vasca da bagno ,come ieri, allora l’unica soluzione e far fare un punto in meno all’avversario…. Varese non sa difendere a uomo, penso che oramai sia chiaro a tutti, in tutte le partite fino ad oggi si è visto che abbiamo subito miss-match, dove già normalmente per ruolo paghiamo sia in cm che in KG , l’unica soluzione per ora è la difesa a zona se si vuole giocare la run and gun… 1-3-1 tutto campo in caso di rimessa dal fondo, oppure da metà campo in caso di tiro sbagliato… con Brown dietro che corre come un gatto (sfruttiamo le poche caratteristiche fisiche in cui siamo eccellenti… Con i giocatori che abbiamo è l’unica soluzione fattibile per salvarsi altrimenti si retrocede. Comunque tornando alla partita non è accettabile far sembrare una squadra come il Gottingen una corazzata, quando in realtà sono terribili, la differenza la fatta il loro allenatore e si è visto, giocatori mediocri che però vanno a occupare gli spazi ed eseguono ciò che gli viene detto, appena Varese faceva 2-3 canestri di fila e recuperava un pochino chiamava subito minuto per tagliare il ritmo ecc ecc

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