Pensione più pesante per alcuni Vigili del Fuoco del Varesotto grazie ad una battaglia legale contro l’Inps
Gli avvocati Breda e Tripodi hanno ottenuto l'equiparazione di un'aliquota retributiva che spetta al personale militare per una quindicina di capi squadra e capi reparto andati in pensione

Pensione più pesante per una quindicina di Vigili del Fuoco del Varesotto (capi squadra e capi reparto) andati in pensione negli anni scorsi e per i quali l’Inps non aveva previsto l’aliquota retributiva riservata al personale militare (2,44% sulla parte contributiva in luogo del 2,33).
Lo ha confermato la Corte dei Conti dopo che alcuni componenti del corpo andati in pensione, avevano fatto ricorso all’organo attraverso gli avvocati Alan Breda di Varese e Antonio Tripodi di Roma.
«Si tratta di una vittoria importante che stabilisce in modo inequivoco che i Vigili del Fuoco hanno diritto ad un trattamento pensionistico equiparabile a quello delle forze militari dello Stato – commenta l’avvocato Breda, del foro di Varese -. Dopo il primo caso che riguardava un Vigile del fuoco che al 31 dicembre 1995 avevano maturato un’anzianità contributiva inferiore ai 18 anni, altri sono riusciti ad ottenere lo stesso adeguamento». Non si tratta di bruscolini in quanto l’aumento consta di cifre che vanno dai 2000 ai 5000 euro in più all’anno.
I due legali presenteranno comunque ricorso in quanto l’Inps, non avendo molte speranze di vincere, ha deciso di dare ragione ai ricorrenti ma le spese legali sono state compensate: «Crediamo che non sia giusto che l’Inps non paghi le spese legali in quanto non hanno fatto altro che chiedere il rispetto di un loro diritto» – concludono i legali.
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