Pianiste alle prese con la diversità di genere, un incontro con Esther Flückiger al Miv di Varese
L’Associazione VaresePraticittá ha organizzato un ciclo di eventi dal titolo: "Mettiamoci in pari". Primo incontro il 17 ottobre con la compositrice svizzera, fondatrice di “Suonodonne Italia“

L’Associazione VaresePraticittá ha organizzato un ciclo di eventi sulla “Diversità di genere”.
“Il ciclo “Mettiamoci in Pari” intende trattare delle discriminazioni di genere che si riflettono su istruzione, scelte di vita, accesso al lavoro, partecipazione a processi decisionali, accesso alla salute, che sono alla base di troppi episodi di violenza di genere – spiegano gli organizzatori – . L’Italia è notoriamente caratterizzata da rilevanti differenze di genere in vari ambiti. Anche nel mondo dell’arte e nell’istruzione le cose non vanno meglio e le ragazze sono associate alla predisposizione verso le discipline umanistiche e vittime del pregiudizio che vede le donne non portate per lo studio delle materie tecnologiche e scientifiche, considerate il motore dell’economia nella società contemporanea e appannaggio quasi esclusivo dell’universo maschile”.
“Il nostro tavolo di lavoro ha già organizzato a Varese altri incontri pubblici tra cui una serata è stata dedicata, l’autunno scorso, al potere delle parole e alla correttezza del linguaggio per una cultura della parità di genere, in quella occasione avevamo invitato ad intervenire la professoressa Vera Gheno, sociolinguistica e saggista”.
Il primo evento si terrà il prossimo 17 ottobre al MIV Cinema Teatro Impero di Varese il cui titolo è: “Tasti, tacchi a spillo & co” (ore 21)
Un evento presentato a Zurigo, e per la prima volta proposto in una città italiana. La pianista e compositrice svizzera Esther Flückiger, fondatrice di “Suonodonne Italia“ (nella foto), si interroga su cosa significhi oggi suonare il pianoforte per una donna: è lo stesso che per un uomo? Anche qui ci sono differenze di genere?
Il rapporto con la musica è lo stesso che per gli artisti maschili? Che diversità esistono nella sensibilità femminile per la musica? E le donne sono valutate per come suonano o per come si pongono alla tastiera?
“Oggi le pianiste di tutti gli stili musicali non seguono più un modello, sono anticonvenzionali e si sono lasciate alle spalle il salotto borghese. Con interpretazioni audaci e abiti stravaganti, fanno scalpore nei concerti e sconvolgono l’immagine delle donne e del pianoforte. Il palcoscenico non diventa per loro né un luogo di spettacolo né un campo di battaglia. Per molte donne, suonare il pianoforte è un confronto interiore con se stesse, non una produzione dell’ego. Si tratta di musica e mediazione e non di dimostrare qualcosa a se stessi. Molte pianiste sperano lo stesso dal pubblico”.
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