A Lonate niente scuolabus per gli alunni con orario “breve”

Gli alunni che hanno scelto le "trenta ore" non hanno un servizio per rientrare a fine lezione. "Attivarlo costerebbe 5mila euro, troppo". Polemica tra amministrazione e opposizione sulla necessità

scuolabus

Niente servizio di scuolabus per i ragazzi che hanno scelto un monte ore senza rientro pomeridiano, le “trenta ore“. Una proposta aggiuntiva che non aveva trovato riscontro e che è tornata in consiglio comunale con una interrogazione presentata dalla lista Uniti e Liberi, che chiedeva lumi sul servizio, che rientra nel più ampio tema del diritto allo studio.

In consiglio ha risposto l’assessore e vicesindaco Andrea Colombo, che ha spiegato che per poter inserire il servizio per i ragazzi “delle trenta ore” (che sono in totale otto) si è ipotizzato con l’azienda trasporti di accorpare i servizi per gli altri studenti delle medie e delle primarie (rispettivamente 33 e 10 utente): «La referente della ditta ha comunicato che tale soluzione non risulta praticabile per mancanza di autisti liberi nell’orario di uscita degli alunni interessati (h. 13.45) da poter impiegare nel viaggio aggiuntivo».

Colombo ha contattato anche un’altra azienda di servizi, che ha valutato «il costo complessivo del servizio aggiuntivo in 5.670,00 Iva compresa» da dicembre a giugno. Cifra che viene considerata troppo onerosa per il Comune, perché porterebbe la spesa complessiva di quel capitolo da 90 a 95mila euro.

Le critiche di Uniti e Liberi

Lettura completamente diversa per l’opposizione di Uniti e Liberi: una spesa aggiuntiva di 5mila euro è «più che irrisoria se si pensa all’ammontare di milioni di euro del bilancio comunale del nostro comune» dicono dall’opposizione.

«Ci fa sorridere però – continua l’opposizione – che l’amministrazione Carraro abbia basato gran parte della campagna elettorale sciorinando ai potenziali elettori con figli, ciò che di buono avrebbero dato alla scuola (ricordiamo che le richieste dell’Istituto Carminati per il diritto allo studio sono state disattese per una cifra di circa 50 mila euro!!!), invece ora, che la tanto desiderata “cadrega” è stata ottenuta, le necessità di alcuni utenti non vengono tenute in considerazione».

Quanti alunni

C’è stata anche una certa polemica sul numero di alunni coinvolti, per la precisazione di Colombo che ha detto che «nel corso di questi mesi, nessuna delle famiglie interessate, né l’Istituto comprensivo, ha fatto pervenire agli Uffici segnalazioni di impellente necessità rispetto ad esigenze di trasporto ulteriore per gli 8 alunni con orario settimanale a 30 ore». E l’esigenza comunque – dice l’assessore – era sempre stata limitata al solo viaggio di andata, al mattino.

Uniti e Liberi critica anche l’idea «che una famiglia debba scegliere il piano orario scolastico per il proprio figlio non secondo il bene e le necessità educative e di apprendimento dello stesso, ma secondo i servizi (tra cui quello del trasporto) che il Comune offre, o meglio non garantisce. In questo modo questa amministrazione non permette una libera scelta ai genitori, ma impone di fatto una scelta obbligata a chi non ha la possibilità di portare il proprio figlio a scuola al di fuori delle corse bus già esistenti».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 29 Novembre 2023
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