Il bilancio di fine anno del sindaco Galimberti: cambiamenti e sfide per Varese
Galimberti ha sottolineato che Varese è alla fase finale di alcuni servizi strategici che porteranno grandi cambiamenti nella città

E’ positivo il bilancio di fine anno del sindaco di Varese Davide Galimberti: a dirlo, lo stesso primo cittadino in un recente incontro con la stampa.
Galimberti ha presentato il suo bilancio 2023 evidenziando quelli che ritiene due aspetti fondamentali: il valore per la città che ha l’imminente compimento di interventi strategici per la città e le novità di importanza fondamentale per la quotidianità dei varesini all’interno del bilancio appena approvato.
Cambiamenti Imminenti per Varese
Galimberti ha sottolineato che Varese è: «Alla fase finale di alcuni servizi strategici che porteranno grandi cambiamenti nella città. Tra questi, l’espansione dello spazio culturale, con i 7-8 mila metri quadrati con il polo della caserma». Ma anche l’estensione della pedonalità delle stazioni, che trasformerà l’aspetto e il modo di vivere la città, che, il sindaco ne è certo «Influenzerà positivamente la percezione dei cittadini sulla città». Anche il cambiamento dell’entrata in città con l’intervento di largo Flaiano secondo Galimberti «Cambierà molto del modo di vivere Varese da parte sia dei cittadini sia di chi viene a lavorare e a passare del tempo qui».
Polo Culturale e Idea di Città
Riguardo al nuovo polo culturale, Galimberti ha evidenziato che non si tratta solo dello spostamento della biblioteca: «Parlare del nuovo culturale come “spostamento della biblioteca” è riduttivo – sottolinea Galimberti – Innanzitutto, si parla perlomeno di una pluralità di biblioteche, che include la biblioteca dei bambini, dei ragazzi e l’emeroteca. Poi c’è l’archivio del moderno, aule studio e altro». Inoltre, il sindaco sottolinea come «Il piano di governo del territorio (pgt) delineerà l’orizzonte per i prossimi 20 anni, puntando su una città che investe sulla famiglia e sui giovani». Galimberti ha poi menzionato la prossima sfida per Varese: «Quella della velocità di collegamento con Milano, che riporterà al centro Varese come città attrattiva per vivere e lavorare».
Politica Locale e Nazionale
Galimberti ha poi discusso le dinamiche politiche, e a chi gli faceva notare come il centrosinistra funziona bene a Varese e meno a livello nazionale, e come al contrario il centrodestra a Varese vada male quanto va bene a livello nazionale ha risposto: «Il centrosinistra varesino rende incapace il centrodestra di incidere, sia a livello cittadino e provinciale. Per il centrodestra nazionale il grave errore politico è non avere considerato gli enti locali, che significa non avere considerato i servizi per la cittadinanza. Per il centrosinistra nazionale invece il problema è non avere costruito una vera alternativa credibile al centrodestra: quindi ora bisogna metterla in campo e costruirla».
Discorso simile anche per il centrosinistra provinciale: «Per esportare “il modello Varese”, il lavoro che dovrà fare nuova segreteria provinciale è creare le stesse condizioni per vincere anche a Busto e Gallarate, soprattutto attraverso il mondo civico e l’apporto di associazioni e gruppi. Inoltre oggi diverse realtà del centro destra non hanno più la forza di un tempo, la Lega non è più rappresentativa della provincia come in passato. E il centrosinistra può lavorare su questo. Un esempio positivo di questo modo di faro coesistere tante realtà è quello che ha portato alla vittoria di Marco Magrini in provincia»
Il suo “Campo Larghissimo” come modello nazionale, e i momenti salienti del 2023
Davanti alla richiesta di un commento del suo “campo largo”, formula vincente per il suo successo, il sindaco ha commentato: «Il mio si può definire più che campo largo, “campo larghissimo”: che coinvolge anche i movimenti civici. Se mi chiedete se è un modello, dipende: per essere portato efficacemente a livello azionale va riempito di contenuti, e di rapporti con gruppi e associazioni». Alla domanda “Qual è stato il peggiore e il migliore momento del 2023?” Il sindaco ha risposto: “Il peggiore è ogni momento che ministro Fitto dice qualcosa sul PNRR, perchè fa temere per tutti gli investimenti fatti sulle opere che abbiamo messo in campo grazie a loro. Di momenti brutti quindi ne ho avuti molti…. I momenti belli non so dirli: me ne capitano tanti. Penso per esempio ai ragazzini della don Milani che sono venuti a fare gli auguri al Sindaco, con tanto di cartellone, è una soddisfazione».
Come sarà il dopo Galimberti?
A conclusione dell’incontro, inevitabile la domanda su come si vede nel futuro, se pensa a un “dopo Galimberti”. «Bisogna innanzitutto ricordare che noi sindaci di questa tornata facciamo già un anno in più, saremo in carica quindi fino al 2027. Il tempo che ci aspetta è ancora lungo: con le tante cose ancora da fare, direi che oggi il mio orizzonte è la conclusione del mandato. Anche perchè alla fine del mio periodo la città sarà ancora diversa: e l’attenzione è concentrata su questo. Non ci penso ancora, quindi».
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