Tassazione frontalieri, Pollini (M5s): “Il Governo intervenga al più presto per chiarire la questione”
La Consigliera regionale paola Pollini annuncia il voto favorevole del gruppo alla mozione: “Riconoscimento dei comuni di confine e del regime transitorio ai sensi del nuovo accordo tra Italia e Svizzera sulla tassazione dei frontalieri del 23 dicembre 2020”

La Consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Paola Pollini, è intervenuta oggi sulla questione della tassazione per i frontalieri, annunciando il voto favorevole del gruppo alla mozione: “Riconoscimento dei comuni di confine e del regime transitorio ai sensi del nuovo accordo tra Italia e Svizzera sulla tassazione dei frontalieri del 23 dicembre 2020”.
«Eravamo pronti a votare gli impegni di questa mozione già due settimane fa – ha detto Paola Pollini – Credo che le richieste contenute negli impegni di questa mozione siano condivisibili. I frontalieri stanno vivendo una situazione di incertezza che va avanti da troppo tempo. Tutti i lavoratori frontalieri che risiedono entro i 20 km dal confine con la Svizzera devono essere considerati “vecchi frontalieri” e beneficiare quindi del regime transitorio che prevede la sola imposizione alla fonte nel Cantone di frontiera in cui lavorano».
Secondo la consigliera del Movimento 5 Stelle «è indispensabile chiarire quanto prima la questione, con l’urgente convocazione della Commissione mista Italia-Svizzera prevista dall’articolo 6, paragrafi 1 e 2, del nuovo Accordo sulla tassazione dei frontalieri; perché già a partire da gennaio nel Canton Ticino vengono elaborate le buste paga dei nostri concittadini applicando l’imposta alla fonte dei “nuovi frontalieri” per una iniziativa unilaterale da parte del Cantone, che non vuole riconoscere tutti i comuni a 20 km dal confine Svizzero quali “comuni di frontiera” per l’applicazione del regime transitorio. Parliamo di lavoratori pendolari che da anni sono impiegati in Svizzera, e che dall’oggi al domani si potrebbero trovare, a partire dal 2025, fra saldi e acconto a dover far fronte ad un carico fiscale non sopportabile, non considerato in fase di trattazione del salario, tale da sconvolgere l’equilibrio economico famigliare. Attendiamo che il Governo agisca al più presto».
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