E’ morto Mitika, “L’uomo dei carrelli del Lidl” a Varese

Si svolgerà martedì 23 luglio alle 11 presso la chiesa dell'Obitorio di Varese il funerale di Dumitru Dumistreshu, detto Mitika

Dumitru Dumistreshu detto Mitika, "L'uomo dei carrelli del Lidl"

Si svolgerà martedì 23 luglio alle 11 presso la chiesa dell’Obitorio di Varese il funerale di Dumitru Dumistreshu, detto Mitika (nella foto sopra, in un raro momento in cui sorride), nato in Romania il 7 agosto 1953 ma arrivato a Varese nel 1995.

Un senzatetto che ha sempre dormito per strada in città, nei piccoli angoli raccolti dei supermercati o dei giardini, finchè ha potuto. Ma per i varesini non era completamente invisibile, come succede a queste persone di cui troppo spesso si ricordano solo i lodevoli volontari che si occupano di loro, nell’indifferenza altrui. Era “L’uomo del carrello LIDL“: per chi andava a fare la spesa in quel supermercato a Masnago, era conosciuto così da quando esisteva il discount.

«Io personalmente ho conosciuto l’uomo dei carrelli proprio alla Lidl, ma per un po’ mi ha rappresentato solo quello, schivo con questa espressione sempre seria e cupa – spiega Mariarosa Sabella, che da ormai molti anni gestisce il centro diurno “Il Viandante” dedicato proprio a chi resta in strada – Poi quando ha preso vita il Viandante l’uomo dei carelli, in silenzio ha varcato la porta del centro. Schivo, burbero, silenzioso così ho cominciato a conoscere MitiKa. Passava ogni tanto, beveva un caffè si riposava al caldo per un po’ e poi preso il suo zaino usciva in silenzio come era entrato per recarsi al suo lavoro dei carelli,perchè quello per lui era il suo lavoro, e veniva prima di tutto, non c’era neve, freddo o pioggia che lo esonerasse dall’andare. Anche se non aveva un contratto o dei documenti ma solo il suo impegno da uomo, e un accordo tacito con i responsabili e con la clientela».

Però: «Gli anni passano anche per chi è senza fissa dimora, e diventando anziani si diventa fragili, come succede spesso. MitiKa negli ultimi anni er diventato più fragile sia fisicamente che emotivamente: ha avuto bisogno di cure mediche, di un luogo dove dormire quando non è stato più in grado di stare per strada – continua Mariarosa – Per questo va sottolineato che il progetto Sanità di frontiera è stato fondamentale nei suoi ultimi anni, con il dottor Bianchetti e Fiorella che andavano sempre a trovarlo e curarlo, e un pugno di volontari che ha sostenuto totalmente le spese per una camera al Mira, e per i suoi bisogni primari. Sono stati fantastici a rendere migliori questi ultimi difficili anni».

Tra di loro va ricordata in particolare Paola, che con quel burbero “uomo dei carrelli” aveva imparato a comunicare come nessun altro: «Paola ha imparato il “mitikese” una sorta di italiano misto al rumeno e non si sa cos’altro, e gli ha regalato il suo sogno di una vita: una passeggiata sui monti intorno a Varese, che desiderava da anni».

Ora Mitika farà il suo ultimo viaggio a Varese: queste righe le abbiamo scritte perchè chi l’ha conosciuto possa affidargli un ultimo ricordo.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Luglio 2024
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