False fatturazioni per noleggio di ponteggi: sequestri per 400 mila euro a Castellanza
L'indagine della Procura di Busto Arsizio che ha portato alla misura cautelare. Più di 20 le persone sottoposte a indagini. Decisivi i dati della fatturazione elettronica obbligatoria

I “furbetti del ponteggio“: nel periodo di maggiore impiego di questi beni strumentali per ristrutturazioni di case e palazzine, c’era chi – secondo le accuse – si era inventato un sistema per frodare il fisco: dare vita ad un giro di false fatturazioni con l’obiettivo di arrivare ad essere “a credito“ nei confronti dello Stato, per costruire poste fittizie da inserire nei bilanci. Ma la Finanza ha scoperto tutto e indagato 22 persone per false fatturazioni e conseguente evasione fiscale.
In particolare, i finanzieri di Busto Arsizio, coordinati dalla Procura e attraverso una valorizzazione trasversale delle banche dati fiscali, valutarie e di polizia in uso, anche grazie ai vantaggi offerti dalla fatturazione elettronica obbligatoria, che rende possibili interventi tempestivi nei confronti dei contribuenti meno affidabili, ha avviato un mirato controllo fiscale nei confronti di un’impresa di noleggio di ponteggi, riscontrando come si avvalesse di una serie di fatture, considerate dagli inquirenti, oggettivamente inesistenti per compensare i ricavi sostenuti.
Questi documenti fiscali erano emessi da un network di imprese “cartiere”, peraltro, dedite a questa prassi illecita da tempo.
Le società clienti erano prive di capacità imprenditoriale in quanto a loro volta evasori totali e senza una reale struttura aziendale ovvero con attività espletate incompatibili con le lavorazioni descritte. Nessuna di esse è stata inoltre in grado di fornire idonea documentazione, anche di cantiere, al fine di accertare le prestazioni asseritamente effettuate.
Attraverso la ricostruzione dei flussi finanziari, le Fiamme gialle sono riuscite a individuare alcuni beni intestati fittiziamente a terze persone ma di fatto acquistati con i proventi illeciti generati dalla società, ottenendo di conseguenza il recupero degli importi indebitamente sottratti alla collettività attraverso le condotte fraudolente perpetrate. Nello specifico sono stati sottoposti a sequestro preventivo conti correnti bancari e postali, due autovetture SUV ed un immobile di oltre 100 mq..
Il responsabile della società, nonché i rappresentanti delle 23 imprese “cartiere” sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica per i reati di emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti.
L’attività della Guardia di Finanza a contrasto della criminalità economico-finanziaria prosegue mediante controlli serrati, allo scopo di assicurare una concorrenza leale e prevenire il fenomeno delle fatturazioni per operazioni inesistenti.
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