“Benvenuto in Isvizzera”: una guida del passato per gli italiani in terra elvetica
Una curiosa miniguida realizzata dalla manifattura di tabacchi Boncourt accoglieva affettuosamente gli italiani in Svizzera, offrendo consigli pratici e un manuale di conversazione

“Siate benvenuto in Isvizzera!”. Quella insolita “i” davanti alla parola Svizzera i linguisti la definiscono «i prostetica o eufonica». È il titolo di una piccola guida che veniva realizzata dalla manifattura di tabacchi elvetica Boncourt. Non c’è una data di pubblicazione ma, viste le immagini di copertina, potrebbe presumibilmente risalire agli anni ’50.
L’introduzione, che si rivolge con tono affettuoso al «Caro amico italiano» augurandogli «una permanenza in Isvizzera piacevole e profittevole», è firmata da F.J. Burrus uno dei componenti della famiglia proprietaria della fabbrica di tabacchi.
L’autore evidenzia le differenze tra le usanze svizzere e quelle italiane e sottolinea che nella Confederazione Elvetica si parlano più lingue. La miniguida riporta un piccolo manuale di conversazione italiano, francese e tedesco con le frasi tipiche e le domande necessarie per vivere, divise per categorie, compresa naturalmente quella dei fumatori.
Sono riportati inoltre gli indirizzi di tutti i consolati italiani e i percorsi evidenziati in rosso nelle cartine di Basilea, Ginevra e Berna. Sulla copertina non potevano mancare i prodotti derivati dal tabacco Boncourt: due uomini, uno di fronte all’altro tengono in mano un pacchetto di sigarette ciascuno, uno di Burrus bleu e l’altro di Burrus Jaune. Sullo sfondo il tricolore italiano. Alla bandiera svizzera è riservata la quarta di copertina, dove compaiono due eleganti figure che maneggiano del tabacco.
Per chiudere F.J. Burrus accenna a un’apertura agli immigrati italiani e a un senso di accoglienza che ancora oggi è tutto da verificare: «Nella tua seconda patria ti auguriamo un felice soggiorno, molto successo nella tua professione e ogni bene nella tua vita privata».
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