“Battere sul tempo il tumore al seno”, trenta Comuni scendono in campo con Valbossa In Rosa
Giunta alla sua sesta edizione, si conferma come un’iniziativa capace di unire comunità e territorio nella sensibilizzazione sulla prevenzione del tumore al seno. Dal 4 ottobre al 9 novembre, i comuni ospiteranno eventi di vario genere, con l’obiettivo di raccogliere fondi per offrire visite gratuite e diffondere consapevolezza
Portare la prevenzione fuori dagli ospedali e tra le persone, attraverso passeggiate nei cortili, serate danzanti o sessioni di yoga all’aperto. Questo è il cuore di Valbossa in Rosa, un’iniziativa nata sei anni fa con una castagnata benefica e che, oggi, è diventata una manifestazione di respiro intercomunale, che supera i confini della Valbossa.
La presentazione della sesta edizione si è tenuta sabato mattina, 28 settembre, nel municipio di Azzate, alla presenza di quasi tutti i trenta amministratori che hanno aderito all’iniziativa. Sì, perché quest’anno i Comuni che hanno deciso di partecipare al mese della sensibilizzazione sulla prevenzione del tumore al seno, sono 30.
Il calendario delle iniziative è quindi davvero molto fitto: si parte il 4 ottobre con un aperitivo in musica a Villa De Strens e si chiude il 9 novembre con una commedia dialettale.
In mezzo altri 28 eventi distribuiti tra tutti i paesi che partecipano a Valbossa in Rosa: Albizzate, Arsago Seprio, Azzate, Biandronno, Bodio Lomnago, Brunello, Buguggiate, Carnago, Caronno Varesino, Casale Litta, Castronno, Cazzago Brabbia, Comabbio, Crosio della Valle, Daverio, Galliate Lombardo, Gazzada Schianno, Gornate Olona, Inarzo, Jerago con Orago, Lozza, Mercallo, Morazzone, Mornago, Oggiona Santo Stefano, Sumirago, Ternate, Travedona Monate, Vedano Olona e Vergiate.
«L’obiettivo – ha spiegato Antonio Triveri, assessore del Comune di Azzate e rappresentante di In Valbossa – è raccogliere fondi per donare visite gratuite. Ma il senso di apparenza ad una comunità e l’attenzione al territorio sono altrettanto importante».
E la conferma arriva da Francesca Rovera, senologa e direttrice della Breast al Circolo di Varese: «Iniziative come Valbossa In Rosa direi che sono fondamentali. Io credo che la prevenzione parta da questo, dall’andare nel territorio, tra la gente e parlare, spiegare qual è l’importanza di fare visite e controlli. Il tumore alla mammella, lo sappiamo, è una neoplasia estremamente diffusa».
«La nostra provincia non fa eccezione con circa 900.000 nuovi casi di tumore alla mammella ogni anno. Questo vuol dire che noi dobbiamo batterlo sul tempo. Batterlo sul tempo vuol dire cercare di arrivare a una diagnosi il più precoce possibile, che significa maggior conservatività dei trattamenti chirurgici e maggiore possibilità di successo oncologico».
«Questa iniziativa – continua la professoressa Rovera – indica da un lato la multidisciplinarietà: 30 comuni che si sono messi insieme, in rete, perché è solo così, insieme, che si può combattere questa malattia. Dall’altro, ci sono una serie di spettacoli, divertimento, perché è questo l’ambito nel quale dobbiamo andare: uscire dagli ospedali, andare nei territori, tra la gente, e lì parlare loro, dicendo tutte quelle che sono le possibilità per battere questa malattia».
«Avremo conferenze, serate di testimonianza, tante occasioni per fare sport e vivere momenti conviviali insieme – ha detto la presidente di In Valbossa Adalisa Corbetta – Ci auguriamo tantissima partecipazione. Cammineremo insieme con la Provincia di Varese, con 30 Comuni del territorio, tanti sponsor e amici».
Il tema della condivisione è stato ripreso anche da Norma Croci, assessore e mamma di Ilaria, la giovane alla quale è stata dedicata la panchina rosa al Belvedere di Azzate: «Condividere il dolore è fondamentale per vivere. Raccontare la propria esperienza, confrontarsi, è ciò che rende questa manifestazione preziosa per le donne, offrendo loro momenti di leggerezza e sostegno».
Uno degli appuntamenti più suggestivi sarà la Mezza Notte in Rosa, come anticipato dal vicepresidente Leoni. «Si tratta di una passeggiata notturna solidale, che partirà dalla Piazza della Pesa di Azzate, simbolicamente immersa nel buio, come la paura che accompagna una diagnosi. Dopo una breve salita, la camminata si concluderà in discesa, culminando con uno spettacolo di fuoco e la consegna della Coppa Francesca; un percorso che simboleggia il viaggio attraverso la malattia, fino alla luce della speranza».
Così come simboleggia la nuova “nascita”, il quadro di Solea Triveri, studentessa dell’Accademia delle Belle Arti di Brera: suo il dipinto donato al reparto di senologia della Breast unit dell’ospedale di Circolo. Rappresenta una donna con una cicatrice al seno e una fenice sulla spalla, simbolo, appunto di rinascita.
Valbossa in Rosa continua a crescere, non solo per il numero di Comuni coinvolti, ma soprattutto per l’importanza del messaggio che diffonde: la prevenzione può, e deve, diventare parte della vita quotidiana di tutti.
A questo link tutto il programma che sarà aggiornato sui canali social di Valbossa In Rosa.
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