Frizioni tra Asst Sette Laghi e sindacati dei medici: l’azienda parla di confronto continuo ma non convince

In una nota, l'azienda racconta cosa è stato fatto dall'inizio dell'anno e parla di segnalazioni infondate, il sindacato replica punto su punto ribadendo la propria posizione

ospedale di Varese di circolo

L’Asst Sette Laghi replica al duro comunicato stampa firmato dall’intersindacale della dirigenza medica ospedaliera dando la sua versione dei fatti. Una versione commentata dalla parte sindacale 


La posizione dell’Asst Sette Laghi

Mancanza di dialogo, scarsa applicazione del contratto: sono le critiche mosse dalla rappresentanza sindacale della dirigenza medica alla Direzione aziendale che risponde citando fatti che dimostrano il contrario.

“Dal gennaio scorso a oggi – spiega la Direzione – sono stati 13 gli incontri tra le due delegazioni trattanti, più di uno al mese, luglio e agosto compresi. Si è lavorato sia in seduta plenaria, sia a gruppi di lavoro focalizzati su temi specifici. Tra l’altro, si è trattato di riunioni lunghe, molto intense, perché tanti ed importanti sono gli argomenti su cui confrontarsi, a partire proprio dall’applicazione di quanto previsto nel nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, entrato in vigore nel febbraio scorso. 

A questo proposito, la nostra Azienda ha già trasmesso alle organizzazioni sindacali la bozza di regolamento dell’orario di lavoro, quella relativa al regolamento in materia di affidamento di incarichi dirigenziali e quella per il Contratto Collettivo Integrativo Aziendale del fondo di perequazione per l’attività libero-professionale degli anni 2021 e 2022. 

A proposito del regolamento dell’orario di lavoro, in particolare, la bozza è stata inviata ai Sindacati lo scorso 14 agosto, con la rassicurazione che le ore accumulate non saranno perse, mentre le osservazioni dei Sindacati sono arrivate in Azienda in data 17 settembre. Sul tema è contemporaneamente aperto un tavolo di confronto regionale con le organizzazioni sindacali, il cui prossimo incontro è già stato programmato tra pochi giorni: come anche i rappresentanti sindacali varesini ben sanno, il verbale di confronto regionale rappresenterà il perimetro di riferimento anche per la nostra Azienda.

In questi mesi, inoltre, a partire da maggio, sono stati forniti alle organizzazioni sindacali tutti i documenti e i dati da loro richiesti: la situazione pensionandi 2024, la situazione del personale che gode della clausola di garanzia di anzianità, il numero di anestesisti assunti e dimessi, il prospetto con il numero degli incarichi assegnati e quelli professionali da assegnare, il prospetto sull’area a pagamento 2023, il report sulla situazione ferie ed ore eccedenti aggiornato al 30 aprile, il riepilogo dei fondi della dirigenza sanitaria 2023, report specifici dei fondi di condizioni di lavoro, degli incarichi e di risultato, l’ammontare dell’1% del monte salari per la formazione e i prospetti degli incarichi dei dirigenti per ogni Area.

Infine, da febbraio, gradualmente, sono state introdotte nella busta paga dei medici molte delle innovazioni previste dal CCNL.

Alla luce di quanto sopra l’Azienda conferma l’intento di proseguire con un dialogo aperto e frequente e l’attenzione all’ applicazione di un contratto nazionale con un processo ben avviato, condiviso in ogni sua fase con le organizzazioni sindacali.

Infine, spiace che, partendo da queste premesse infondate, si giunga alla conclusione-ritornello altrettanto infondata della fuga dei medici: in un’azienda così grande il turnover è ovviamente continuo, ma il saldo tra assunti e dimessi, anche se si considera l’anno in corso, si conferma positivo, con 78 nuovi ingressi a fronte di 56 dimissioni totali, solo con riferimento ai medici, al settembre 2024″.

La replica del sindacato

Iniziamo dalle cose più comprensibili per dare un’interpretazione alle note divulgate dalla Asst Sette Laghi.

Per quanto riguarda l‘aspetto economico del nuovo contratto di lavoro le novità consistono nell’aumento di circa 180 euro lorde che, per i Dirigenti Sanitari che pagano la massima aliquota e devono anche versare dei contributi obbligatori al proprio Ente Previdenziale, corrispondono a un netto vicino ai 90 euro mensili. L’altra parte di potenziale aumento retributivo riguarda la scelta, personale, di fare del lavoro aggiuntivo, oltre le ore contrattuali, saltando i riposi o allungando i turni, che viene ricompensato con una retribuzione vicina alle cifre con cui l’Azienda pagava i cosiddetti gettonisti.

La reale novità non è economica ma consiste nella normativa che impone il rispetto delle 38 ore settimanali limite che ancor oggi l’Azienda non verifica. Resta fermo anche il concetto che le ore fatte in aggiunta vengono spesso pagate dopo mesi o addirittura contestate e non saldate. 

Per quanto riguarda il cosiddetto “ritornello” della fuga dei medici dobbiamo fare due precisazioni. La prima è semplice matematica e consta del ragionamento che, durante l’anno 78 nuovi ingressi rispetto alle 56 dimissioni appare un conto in attivo. L’Azienda omette, però, il dato di quanti sanitari mancavano al 1-1-24 a cui devono essere sommate le 56 dimissioni e solo allora confrontati con i 78 nuovi assunti.

La seconda riflessione è che una percentuale variabile, stimata in almeno la metà dei nuovi assunti, lo sono stati grazie al “Decreto Calabria” che permette di assumere specializzandi ovvero medici ancora in formazione.  Questi giovani, sicuramente molto preparati, non hanno ancora completato il loro iter formativo quindi mancano di autonomia lavorativa, non possono sostituire uno specialista e nemmeno la sua esperienza clinica.

Abbiamo il problema dei cosiddetti incarichi dirigenziali, che rappresentano i riconoscimenti di carriera dei Sanitari Ospedalieri in parte non assegnati nonostante siano già fondi previsti, accantonati e non utilizzabili per altro. Deve esistere una prospettiva di crescita professionale e del merito anche nel pubblico o questo genera frustrazione.

L’importo da destinare alla formazione non ci risulta essere quello contrattuale del 1% ma soprattutto mancano i criteri di spesa e la relativa rendicontazione. La formazione, poi, è oggetto di informazione e di confronto con i sindacati. Peccato che sia stata deliberata e successivamente indetto un incontro sindacale a “giochi già chiusi“.

Potremmo proseguire tanto da riempire molte schermate ma arriviamo al punto che sintetizza e riassume il rapporto tra la Asst e i rappresentanti dei dirigenti sanitari. L’Azienda afferma di aver fornito alle Organizzazioni Sindacali in data 14 agosto la bozza dell’accordo sugli orari di lavoro e che le organizzazioni stesse hanno dato riscontro solo in data 17 settembre come se fosse una manifestazione di disinteresse. Peccato che anzichè proporre il contratto in vigore con le minime modifiche necessarie abbiano stravolto il contenuto e obbligato le organizzazioni ad una verifica estesa. L’azienda fornendo un quadro che dipinge a fosche tinte l’impegno dei Sindacati dimentica in ordine: 

Mail dell’Intersindacale Asst Sette Laghi in data 28-8-24 indirizzata all’alta Dirigenza aziendale e agli uffici competenti di cui vi riporto solo la prima frase: 

” Gentilissimi, con riferimento alla bozza del Regolamento inviataci, l’Intersindacale ASST Settelaghi esprime profondo disappunto circa i principali contenuti…..”

– La riunione sindacale del 29-8-24 alla presenza di plurimi Direttori che costituiscono la Delegazione Trattante di parte Aziendale cui tra i vari argomenti si è parlato anche della necessità di una nuova bozza poichè inaccettabile quella proposta via mail il 14 agosto. Di questa riunione esiste un verbale firmato da entrambe le parti. Va bene dimenticarsi di una mail di quegli scocciatori dei Sindacalisti ma dimenticarsi una riunione con relativo verbale firmato ……

A voi il giudizio.

Per l’INTERSINDACALE ASST SETTE LAGHI

Dott. Ernesto Boracchi
Rappresentante Aziendale AAROI-EMAC

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Ottobre 2024
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