Per la rapina col peperoncino al Carrefour di Varese ci sono due denunce
Non solo il lavoratore finito all’ospedale, ma anche il gestore del negozio si è rivolto alle forze dell’ordine. “Una bravata che può costare caro“

Tutti gli elementi sono già in mano alle forze dell’ordine per il grave fatto avvenuto nel pomeriggio di martedì in via Cavour a Varese al negozio Carrefour Market dove un lavoratore di 29 anni è rimasto ferito nel corso di un furto che si è trasformato in rapina impropria.
Giovanissimi i due ragazzi che si sono messi nei guai dopo essere stati scoperti dal personale di servizio: una volta usciti dal negozio per coprirsi la fuga sono stati visti spruzzare da un flacone con erogatore una sostanza urticante che ha superato la “colonna d’aria” che sta all’ingresso del negozio, penetrando nell’esercizio, invaso a quel punto dallo spray.
Una tecnica spesso impiegata in contesti dove chi la impiega vuole annullare la capacità di intervento delle vittime: spesso viene utilizzata nelle discoteche o in locali per giovani per creare caos e strappare catenine e telefoni (con conseguenze che possono andare ben oltre il danno prodotto dal furto) oppure in supermercati, alle casse, per arrivare subito ai contanti.
«Qui da noi invece sembra che i due ragazzi abbiano compiuto una vera e propria bravata, ma che può costare caro: hanno rubato beni alimentari del valore di poche decine di euro, ma non esattamente generi di prima necessità. E una volta capito che erano stati scoperti hanno spruzzato peperoncino per coprirsi la fuga», spiegano dal negozio. Risultato: un lavoratore finto in ospedale (dimesso ciò nella serata di martedì) e che nei prossimi giorni rientrerà al lavoro. La chiamata dell’ambulanza all’arrivo dei carabinieri, che hanno subito attivato le indagini raccogliendo testimonianze e altri elementi utili sul posto a identificare le due persone, «almeno una delle due di minore età».
Nella giornata di oggi, mercoledì, sono due le denunce sporte per quanto avvenuto: una presentata dal gestore, l’altra dalla persona offesa di quella che per la legge si inquadra come rapina impropria: l’uso cioè di atti violenti successivi ad un furto.
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