“Sono stata la prima maestra della scuola all’ospedale Del Ponte: ho gioito e pianto”
La scuola in reparto compie trent'anni: pubblichiamo il bel ricordo di Carla Vedani l'insegnante che per prima ha portato un po' di "normalità" tra i bimbi ricoverati

La scuola in ospedale è presente nel reparto di Pediatria dell’ospedale “Filippo Del Ponte” dal 1994 come sezione distaccata della scuola G. Parini.
“È una pluriclasse, perché è frequentata da alunni provenienti da classi diverse, e raccoglie bambini e ragazzi dai cinque ai diciotto anni che sono ricoverati in reparto o che si trovano in day-hospital”, come si legge sul sito della scuola.
“È una scuola stranissima: non ci sono banchi e gli alunni, molto spesso, lavorano seduti sul letto! La scuola in ospedale è molto importante per i ricoverati, perché è luogo dove si ritrovano le “cose” di tutti i giorni, dove si parla di argomenti comuni, dove si confidano le proprie paure, ci si informa sulle terapie e… si parla della propria malattia”.
“Il tempo scolastico, nella sua semplice quotidianità, rappresenta per alcuni pazienti un momento in cui la normalità prende il sopravvento sulla patologia e fa così dimenticare il dolore della malattia, rappresenta la certezza che qualcosa è cambiato ma che tutto tornerà come prima”. Pubblichiamo la lettera della prima maestra della scuola Parini.

Sono stata la prima “Maestra” della scuola “Parini” all’ospedale “Filippo Del Ponte” che quest’anno compie 30 anni!
Ho scritto alcuni pensieri ricordando questa avventura.
Il mese di ottobre suscita in me sentimenti contrastanti e tanti tanti ricordi…
Era l’ottobre del 1994 e nasceva la sezione di Scuola “Parini” nella Pediatria dell’ospedale “Filippo Del Ponte ” e io…ero la “maestra“!
Ricordo il mio arrivo, il saluto affettuoso del personale ospedaliero, dei volontari e, soprattutto, l’incontro emozionante, con i piccoli pazienti e i loro genitori.
Ogni giorno passavo nelle camere a salutare e a invitare i pazienti nell’aula scolastica dove, oltre a libri, quaderni, fogli e pennarelli…c’era un computer, il mitico “Commodore 64″ con una serie di simpatici e attraenti programmini scolastici…
Chi non poteva accedere all’aula scolastica per motivi di salute, mi vedeva arrivare in camera, all’ora concordata, con schede e computer.
Ho avuto il piacere di incontrare moltissime persone, ho raccolto lacrime, ho incoraggiato, ho pianto, ma sempre ho portato avanti il compito educativo della scuola.
Sono passati trent’anni da quel giorno, era il 1994, ma l’emozione si rinnova tutte le volte che incontro qualche alunno che mi saluta: “Ciao maestra, come va? Sei sempre la stessa”…non è vero…sono passati trent’anni!
Carla Vedani
Da 25 anni tiene vivi i sogni di futuro dei bimbi ricoverati
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