Come nasce un nuovo raviolo: dietro le quinte di Raviolificio Lo Scoiattolo
In occasione dell'apertura dello stabilimento il 30 ottobre, Lorenzo Ferrario, operations manager dell'azienda di Lonate Ceppino, racconta il percorso che porta alla creazione di un nuovo prodotto, tra tradizione e innovazione
In occasione dell’apertura delle porte dello stabilimento di Raviolificio Lo Scoiattolo il 30 ottobre scorso, si è colta l’opportunità di chiedere a Lorenzo Ferrario, operations manager, di raccontare i passaggi che portano alla creazione di un nuovo raviolo. Un percorso che unisce tradizione e innovazione, dove ogni fase è curata nei minimi dettagli.
Ravioli Scoiattolo: un viaggio nel cuore della tradizione familiare e nei reparti produttivi
Dall’idea alla cucina: il primo passo per un nuovo raviolo
Il processo di sviluppo inizia sempre da un’intuizione. A volte sono i clienti a ispirare nuove idee, altre volte è l’azienda di Lonate Ceppino che decide di esplorare nuove strade seguendo la propria visione. Ma tutto parte dalla cucina, dove il team di Scoiattolo si riunisce per dare vita al nuovo prodotto.
«Ci troviamo in cucina con il team – ha spiegato Ferrario – e facciamo un primo debrief per capire cosa vogliamo ottenere in termini di gusto, consistenze e formato della pasta. Da lì, iniziamo a prototipare su piccolissima scala, circa un chilo, preparando una bozza di ricetta interamente a mano».
In questa prima fase, gli ingredienti vengono scelti con cura e la ricetta viene testata e migliorata attraverso diversi assaggi. Quando si trova una versione che convince, si passa a una produzione su scala più ampia: circa 30 chili, utilizzando una linea industriale ridotta. Questo passaggio serve a valutare la qualità complessiva del prodotto e a verificare la percezione sensoriale.
«È un passaggio fondamentale – ha sottolineato Ferrario – perché ci permette di capire se la qualità e la percezione del prodotto sono quelle giuste. Se necessario, torniamo indietro per apportare modifiche, altrimenti procediamo con la validazione qualitativa e chimico-fisica».
Solo dopo aver superato tutte le verifiche necessarie, il prodotto può essere prodotto su larga scala. È in quel momento che il nuovo raviolo, nato tra la creatività della cucina e la precisione dell’industria, può raggiungere gli scaffali e arrivare ai consumatori.
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