“Io neo laureata in infermieristica all’Insubria vi dico che l’assistenza è la più bella delle Arti”
La gorlese Elena è tra i 34 neolaureati in Infermieristica che lo scorso giovedì 14 novembre hanno terminato il percorso formativo triennale. Racconta le emozioni vissute nei tre anni entrando nei reparti al fianco di chi è malato

La gorlese Elena Ferioli è tra i 34 neolaureati in Infermieristica presso l’Università degli studi dell’ Insubria che lo scorso giovedì 14 novembre ha terminato il percorso formativo triennale. Ha voluto condividere alcune riflessioni sulla sua scelta di vita.
Ho concluso il mio percorso di studi durato tre anni in cui ho girato molti reparti durante il tirocinio; ho toccato tantissime vite, e ora porto con me un bagaglio di conoscenze ed emozioni, ma soprattutto di gratitudini, che saranno alla base della mia professione.
Ho presentato alla commissione una tesi di laurea che affronta un argomento importante e complesso, legato al mondo della dialisi, con il desiderio di far conoscere ai lettori quali sono i benefici di un’adeguata educazione infermieristica sulla capacità di autogestione della Fistola arterovenosa. Il titolo “Migliorare l’autogestione della fistola artero-venosa per un trattamento più sicuro: strategie educative nei confronti del paziente emodializzato”.
Questi anni hanno richiesto sacrifici, stanchezza, ma sono sempre stati supportati dal desiderio di portare un po’ di gioia e serenità nei reparti, dove si incontra spesso la sofferenza. (nella foto sotto la dottoressa Elena Ferioli)
Nel mio percorso non sono mai stata sola, ma sempre sostenuta dall’affetto di famigliari ed amici, che hanno creduto in me fin dal primo giorno in cui mi sono iscritta in università.
Oggi, a università conclusa, non solo mi sento al settimo cielo per aver raggiunto il traguardo e per aver trasformato il mio sogno in realtà, ma soprattutto ho voglia di incoraggiare i futuri studenti che abbracceranno questo percorso a non mollare mai, a lottare e crederci sempre, portando il sorriso nei reparti, e a fare del proprio percorso il più bel capolavoro perché l’assistenza infermieristica è la più bella delle Arti.
Adesso, non vedo l’ora di mettermi in gioco, questa volta non con il colletto rosso da studente, ma come professionista. Ringrazio tutti i docenti e i tutor che in questi 3 anni sono stati un punto di riferimento per la mia formazione, per il prezioso lavoro che hanno svolto.
Questa la mia ricetta: “Fare qualcosa con l’anima, la creatività o l’amore, quando metti tutto te stesso in ciò che stai facendo, qualunque cosa sia”»
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