Mostruosamente Villaggio: a Glocal Doc il racconto di Paolo attore, marito, padre, uomo
Il critico Diego Pisati e la sceneggiatrice del film della regista Valeria Parisi hanno raccontato i tanti volti di un personaggio difficile e complesso
Sarcastico, irriverente, ansioso, insoddisfatto, dissacratore fine e colto. È una descrizione a tutto tondo quella che il docufilm Mostruosamente Villaggio offre del celebre attore genovese.
Ultimo appuntamento della quarta giornata di Glocal Doc,il festival del documentario che anticipa il festival del Giornalismo Glocal al via domani, giovedì 7 novembre, il film per la regia di Valeria Parisi offre una lettura profonda, inedita e personale dell’attore che ha reso famoso il ragionier Fantozzi.
Paolo Villaggio rivive nel racconto che Luca Bizzarri, anche lui genovese, fa dell’uomo e attore attraverso i filmati inediti e i racconti della figlia Elisabetta, del fratello Pierfranceso e della moglie Maura, di cui Paolo si innamorò quando la ragazza aveva 15 anni.
Nell’intervista prima della proiezione, il critico Diego Pisati e la sceneggiatrice Paola Jacobbi hanno ricordato i tratti meno noti dell’uomo Villaggio, la sua ossessione per la morte, manifestata attraverso le ricorrenti scene di funerali, bare e tombe; la sua insicurezza; l’insoddisfazione per il successo ottenuto con un genere da lui considerato di serie “B”; i problemi familiari e il rapporto con la tossicodipendenza del figlio.
Il documentario offre i contributi di colleghi e amici da Ricky Tognazzi a Renzo Arbore, da Milena Vukotic a Dori Ghezzi, da Adriano Panatta a Serena Dandini, da Alessandro Gassman a Walter Veltroni. Racconti che delineano una persona alla ricerca costante di novità, mai soddisfatta di un traguardo, proiettata costantemente verso nuove mete. Un artista poliedrico ( attore di cinema, di teatro e scrittore) e mai banale che ha coronato la sua lunga attività con il “Leone d’oro alla carriera”, il riconoscimento ufficiale che ha conferito il suggello di qualità a tutto il suo impegno.
Diego Pisati ha raccontato qualche chicca del rapporto tra Paolo Villaggio a Varese: dalla premiazione al Chiara, alle citazioni nei film come “A tu per tu” che lo vede nei panni di un tassista arrivare a Luvinate e a Gaggiolo o quando, inviato negli Stati Uniti nel film “Sistemo l’America e torno”, viene incaricato dal proprietario della squadra di basket Frigor di Varese di portare in Italia un cestista, tranne poi essere fermato dopo l’ingaggio di un messicano, il fuoriclasse Manuel Raga.
Da Fracchia a Fantozzi, Paolo Villaggio ha dato vita al collega che ciascuno pensava di avere ma che nessuno pensava di essere.
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