Sport e amicizia per vincere l’isolamento della sordità: a Glocal DOC una bella lezione con “Come pesci nell’acqua”
Il secondo documentario in corso a Glocal DOC ha aperto un'interessante finestra sul mondo delle persone con disabilità uditiva e sul ruolo dello sport nel superamento di limiti e paure
Un piccolo film prezioso “Come pesci nell’acqua”, il secondo documentario in concorso a Glocal DOC proiettato nel pomeriggio di lunedì 4 novembre al Miv di Varese.
La regista Veronica Spedicati ha seguito gli atleti e le atlete che hanno partecipato alla 24esima edizione delle Deaflympics (le Olimpiadi dei sordi) di Caxias Do Sul, in Brasile, e attraverso le storie di tre di loro con diverse esperienze di sordità racconta come la vita può cambiare grazie all’amicizia, allo spirito di squadra, all’incontro con persone che vivono le tue stesse difficoltà e, in definitiva, grazie allo sport e al coraggio di affrontare le proprie paure e i propri limiti.
Alla proiezione hanno partecipato due ospiti importanti che da anni sono impegnati a valorizzare quella che la regista Veronica Spedicati ha definito “l’identità sorda”: Stefano Cattaneo, da 13 anni direttore del Pio Istituto dei Sordi di Milano che ha contribuito alla produzione del film, e Loredana Bava che per molti anni è stata direttrice tecnica della Nazionale di Volley Sorde e ora è consigliera federale della Federazione Sport Sordi.
«Come si vede bene nel film i sordi non sono tutti uguali – ha spiegato Loredana Bava – C’è chi parla con la lingua dei segni, chi ha le protesi, chi ha l’impianto cocleare, chi è bilingue e dunque parla e usa la lingua dei segni. Quindi spesso chi è sordo pensa di essere solo e quando, magari proprio grazie allo sport, ha modo di confrontarsi con altre persone con la stessa disabilità sensoriale scopre che ci sono tante realtà diverse ma simili alla sua. Stare insieme per fare sport aiuta a superare la solitudine che comporta questa disabilità che ha a che fare con la comunicazione e aiuta anche a crescere e a confrontarsi con il mondo reale».
Stefano Cattaneo ha riassunto brevemente la storia del Pio Istituto dei Sordi di Milano, un’istituzione che ha 170 anni e che per molto tempo si è occupata di fornire un’istruzione alle persone sorde, soprattutto delle classi meno abbienti. Oggi che le persone con disabilità, anche sensoriali, sono inserite nella scuola pubblica l’Istituto è diventato una fondazione: «L’Istituto si è trasformato e oggi continuiamo questa lunghissima storia come ente filantropico, finanziando e sostenendo progetti destinati a persone con disabilità uditiva e il settore dello sport è uno dei più importanti proprio per la sua valenza educativa ed inclusiva».
Alla proiezione hanno partecipato anche due interpreti della Lingua dei segni, che hanno tradotto l’intervista e gli interventi del pubblico.
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