Varese accoglie la Terza Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza
In piazza Repubblica a Varese cittadini, associazioni e rappresentanti del Comitato Territoriale per la Marcia della Pace si sono radunati per un presidio simbolico

Oggi, 20 novembre, Varese ha vissuto una giornata di impegno e partecipazione grazie alla Terza Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, che ha fatto tappa in città. L’iniziativa, partita il 2 ottobre da San José in Costa Rica, è un movimento globale che attraversa continenti per promuovere temi cruciali come il disarmo nucleare, la pace e la sostenibilità.
Uno dei momenti più significativi si è svolto in Piazza Repubblica a Varese, dove cittadini, associazioni e rappresentanti del Comitato Territoriale per la Marcia della Pace si sono radunati per un presidio simbolico, esprimendo solidarietà agli obiettivi della Marcia. Uno striscione colorato e cartelli inneggianti alla pace hanno caratterizzato l’atmosfera, sottolineando la determinazione delle 52 realtà provinciali che hanno aderito all’iniziativa.
Una giornata ricca di eventi
La giornata è iniziata presto, con una biciclettata per la pace, partita da Saronno e Solbiate Olona, che ha toccato quelli che vengono definiti dai partecipanti “luoghi simbolo della militarizzazione”, come la Base Nato di Solbiate e la sede di Leonardo a Venegono Superiore. A seguire, un corteo pacifico ha sfilato per le vie del centro di Varese, partendo da Largo Martiri della Libertà per giungere in Piazza Repubblica. Qui, i partecipanti hanno ascoltato interventi e testimonianze, tra cui quelle di Angelica Klatte del Centro per gli Studi Umanistici di Berlino e Sandro Ciani di Un Mondo senza Guerre e senza Violenza.
Dopo il corteo, la delegazione internazionale parteciperà aa un pranzo conviviale presso l’Oratorio di San Vittore, occasione di scambio e confronto tra i marciatori e i sostenitori locali.

Gli obiettivi della Marcia
La Marcia Mondiale punta a promuovere il disarmo nucleare e a sensibilizzare sul ruolo delle armi nella risoluzione dei conflitti. Tra gli altri obiettivi figurano l’educazione alla nonviolenza, l’eliminazione della fame, la sostenibilità ambientale e la “rifondazione di un’ONU democratica, abolendo il diritto di veto”.
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