A Cuveglio il grande presepe dedicato al Giubileo e ai cammini di fede
Quest’anno, più che mai, il presepe diventa un simbolo di speranza e un richiamo alla fratellanza universale, accompagnando i pellegrini in un cammino che non è solo fisico, ma profondamente spirituale
 
																			
                        
						
						
						
						«“Pellegrini di speranza” è il titolo evocativo che quest’anno guida il nostro Presepe, una rappresentazione che invita a riflettere sul cammino di fede che ogni credente intraprende verso la comunione con Dio. Ma dove vanno questi pellegrini?». È iul quessito che si sono posti i volontari del presepe di Cuveglio che hanno realizzato un’opera – l’ennesima – legata alla fede, alla capacità del fare e alle rappresentazioni di fede che hanno in questi anni caratterizzato lavori di grande attrazione per un pubblico sempre maggiore. Frutto di una squadra affiatatata.
Ci sono infinite vie e cammini che conducono ai luoghi della cristianità, strade intrise di storia e spiritualità. Tra questi, spiccano il celebre Cammino di Santiago e la Via Francigena, entrambi raffigurati nel presepe. Simboli potenti di meditazione e comunione, questi percorsi rappresentano una metafora della vita stessa: un viaggio fatto di passi lenti, pause, ostacoli, e progressi, che culmina nella meta ultima, la comunione con Dio.
Ma quest’anno, il presepe ci ricorda un cammino speciale che condurrà milioni di pellegrini verso una meta straordinaria: la Basilica di San Pietro. Al centro della scena, svetta il magnifico colonnato del Bernini, simbolo di abbraccio e accoglienza universale. Questo luogo sarà il cuore pulsante delle celebrazioni per l’inaugurazione dell’Anno Santo, che avrà inizio la sera del 24 dicembre 2024 e si concluderà il 6 gennaio 2026.

Il significato del Giubileo: una tradizione millenaria
Il Giubileo, o Anno Santo, è un evento di profonda importanza nella tradizione cattolica, un tempo dedicato a consolidare la fede, promuovere la santità di vita e favorire la solidarietà e la comunione fraterna. Le sue origini risalgono all’Antico Testamento, quando la legge mosaica stabiliva un anno speciale ogni cinquanta anni, dedicato alla liberazione, alla restituzione delle terre, alla remissione dei debiti e al riposo della terra.
Nel Nuovo Testamento, è Gesù a compiere e rinnovare il significato del Giubileo, proclamando “l’anno di grazia del Signore”. Fu però Papa Bonifacio VIII, nel 1300, a indire il primo Giubileo ordinario nella storia della Chiesa, con l’intento di promuovere spiritualità, perdono e fratellanza in un tempo segnato da conflitti e violenze. La sua Bolla, “Antiquorum Habet Fida Relatio”, sancì l’inizio di una tradizione che continua ancora oggi, attirando milioni di fedeli a Roma.
Un cammino di speranza per tutti
Il Giubileo rappresenta un’occasione unica per ritrovare la comunione con Dio e riscoprire il dono straordinario dell’incarnazione di Cristo, celebrato simbolicamente nella natività al centro del nostro presepe. Un invito universale rivolto a tutti i credenti a intraprendere un viaggio spirituale, un cammino di riconciliazione e pace, in un mondo spesso frammentato e segnato da conflitti. Come ricorda il verso:
“Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.”
Quest’anno, più che mai, il presepe diventa un simbolo di speranza e un richiamo alla fratellanza universale, accompagnando i pellegrini in un cammino che non è solo fisico, ma profondamente spirituale. Un invito ad abbracciare con fede e amore il messaggio eterno del Natale.
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