ALER e Regione Lombardia consegnano 7 alloggi alle associazioni che si occupano delle donne vittime di violenza
Un primo aiuto concreto per le donne che fuggono dalla violenza domestica nei nostri territori: case gratuite anche per le utenze, insieme a un piano per l’indipendenza economica

E’ stata una vera e propria “cerimonia di consegna” quella che si è svolta oggi, 23 gennaio 2025, nell’Auditorium di ALER in via Monterosa 21 a Varese: la consegna delle chiavi di 7 appartamenti destinati ad associazioni che si occupano di donne vittime di violenza e, per loro tramite, alle donne che ne potranno fare uso per diventare più indipendenti e uscire dal tunnel in cui, spesso con i loro figli, sono finite a causa di un compagno violento.
«Fino ad oggi siamo state abituate a vedere interventi che si occupavano dell’emergenza, ma dopo il primo soccorso spesso si creava un vuoto, che può essere colmato solo con un supporto concreto, che favorisca l’autonomia lavorativa e abitativa delle donne, come questa iniziativa regionale, che applaudiamo insieme ai progetti regionali che puntano all’autonomia lavorativa. Lavoro e casa sono due pilastri indispensabili per una vera ripartenza» spiega Marzia Giovannini, presidente del centro antiviolenza Eos di Varese, uno dei 5 centri che hanno ricevuto ufficialmente oggi le chiavi di 7 case del territorio, insieme a Telefono Donna di Como, Associazione Rete Rosa di Saronno, Società Cooperativa Sociale L’una e le Altre di Varese e C.A.DO.M. di Monza Brianza.
All’evento ha partecipato anche il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, insieme agli assessori regionali Elena Lucchini (Famiglia e Pari Opportunità) e Paolo Franco (Casa e Housing Sociale): «E’ una misura che ho voluto fortemente portare avanti per poter dare una risposta alle donne vittime di violenza domestica – ha specificato Elena Lucchini – Il progetto è partito dall’ascolto delle volontarie, che mi hanno raccontato come queste donne trovavano un rifugio nell’emergenza ma poi dopo erano costrette a tornare a casa, dove la violenza continuava. Ho così avviato un tavolo con le Aler per trovare alloggi a titolo gratuito per donne vittime di violenza, che spesso non hanno l’indipendenza economica per poter vivere in una nuova casa. Peer questo gli alloggi sono a titolo gratuito, non solo dal punto di vista del canone d’affitto ma anche delle utenza. Le volontarie mi hanno sollecitato anche il problema del lavoro, e così abbiamo aggiunto a questo progetto anche un bando volto a far raggiungere l’indipendenza economica attraverso il lavoro».

«Avere una casa è un passo importante per l’indipendenza, e questa è una risposta concreta alle tante, troppe situazioni che si verificano sul nostro territorio – Ha aggiunto Attilio Fontana – e bisogna sottolineare che non è solamente grazie a regione Lombardia che questo si può rendere concreto, ma dalla collaborazione con altri organismi e con le associazioni di volontariato»
Un’iniziativa che ha un connotato sperimentale ma che tutti gli attori coinvolti sperano diventi strutturale: «Ci è stata prospettata questa iniziativa come una sperimentazione e, come tale, la consideriamo – ha sottolineato Oriella Stamerra, di Rete Rosa a Saronno – Come rappresentante di Centro Antiviolenza, condivido pienamente l’obiettivo del progetto, che spero che abbia dei fondi destinati ad essere continuativi. Tuttavia, credo che sia sottovalutato l’impegno richiesto ai centri antiviolenza per sostenere queste donne. Mi auguro che ci sia una successiva messa a punto per ottimizzare al meglio le risorse e il coordinamento».”
«Questo progetto rappresenta per noi un impegno fondamentale per il territorio e per le comunità – ha dichiarato il presidente di Aler Stefano Cavallin – Con la consegna delle chiavi, vogliamo sottolineare il valore della solidarietà e della collaborazione con le associazioni che ogni giorno si dedicano alla protezione e al sostegno delle donne vittime di violenza».
Alla cerimonia erano presenti anche altre autorità regionali, come l’assessore alla Cultura Francesca Caruso e il presidente della commissione Welfare Emanuele Monti: «In questa legislatura abbiamo riunito in un’unica commissione, che ho l’onore di presiedere, i temi del sociale e i temi della casa – ha commentato Emanuele Monti – E questo è un esempio concreto di come queste due anime lavorando insieme riescono ad arrivare a risultati concreti».
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