Anche le piccole aziende avranno i break formativi, l’idea delle “pillole di formazione” nata a Varese

Firmato un accordo tra Confapi e i sindacati CGIL, CISL e UIL per introdurre momenti di formazione brevi e mirati nelle aziende manifatturiere della provincia di Varese

Un nuovo modello di formazione per la sicurezza sul lavoro sta prendendo piede grazie alla collaborazione tra associazione datoriali e sindacali della provincia di Varese: dopo l‘accordo del 2022 siglato con Confindustria Varese, ora i sindacati hanno siglato un documento simile, e altrettanto importante, anche per le piccole e medie imprese manifatturiere della provincia di Varese.

Confapi Varese e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL hanno infatti siglato, nella mattina del 5 febbraio, l’accordo per l’introduzione dei break formativi, sessioni brevi e ripetute che permettono ai lavoratori di aggiornarsi direttamente sul posto di lavoro, senza impattare negativamente sulla produttività.

L’iniziativa, che nella fase sperimentale coinvolgerà dieci PMI del territorio, nasce dalla consapevolezza che anche e soprattutto le PMI necessitano di soluzioni flessibili per affrontare la sicurezza in maniera efficace. «Mentre le realtà più strutturate dispongono già di modelli consolidati, nelle aziende di dimensioni più ridotte servono approcci che si adattino a orari più dinamici e a risorse limitate – spiega Marco Tenaglia, presidente di Confapi Varese – Abbiamo lavorato a un modello che non fosse una semplice replica di esperienze già sperimentate nelle grandi aziende, ma che tenesse conto delle peculiarità delle PMI: orari più dinamici, risorse più limitate e la necessità di integrare la formazione nella routine quotidiana senza impattare negativamente sulla produttività. Questo accordo rappresenta un equilibrio tra la necessità di garantire ambienti di lavoro più sicuri e la realtà operativa delle nostre imprese».

I break formativi si strutturano in piccoli momenti di formazione, della durata massima di mezz’ora, che si svolgono direttamente in reparto su aspetti specifici della sicurezza, con il coinvolgimento di piccoli gruppi di lavoratori.

UN NUOVO APPROCCIO ALLA SICUREZZA IN AZIENDA

L’elemento chiave del progetto è il superamento della classica formazione frontale, spesso percepita come poco efficace dai lavoratori. A sottolinearlo è Ivano Ventimiglia, responsabile dipartimento salute e sicurezza di CGIL Varese, che ne ha seguito da vicino la strutturazione: «I break formativi puntano ad alimentare l’efficacia della formazione. Se fatti rispettando i requisiti giusti, possono essere riconosciuti anche come aggiornamento obbligatorio. Al centro c’è l’efficacia della formazione».

Anche Stefania Filetti, segretaria generale di CGIL Varese, evidenzia l’importanza dell’iniziativa: «L’efficacia della formazione è una bella scommessa. È importante un monitoraggio stretto nella fase sperimentale per garantire che tutto funzioni. E questo è anche un modo in più per verificare l’organizzazione del lavoro e intervenire dove necessario. Con questo accordo infatti vorremmo arrivare dove fino ad ora non siamo arrivati».

Dello stesso avviso è Daniele Magon, segretario generale di CISL dei Laghi: «Il break formativo significa discutere di sicurezza su uno specifico problema e fare in modo che la “fortuna” che ha avuto un lavoratore non diventi un rischio per altri. Coinvolge i lavoratori in una discussione quotidiana, evitando danni maggiori.»

Per Antonio Massafra, coordinatore territoriale di UIL Lombardia, l’accordo rappresenta un’opportunità per rendere la sicurezza parte integrante della routine lavorativa: «Il pacchetto di ore sulla formazione è già previsto, ma qui si va oltre. Con i break formativi si programma una piccola fermata sulla macchina o nel reparto per gruppi di lavoratori e si fa formazione direttamente sul posto. Questo metodo aiuta a prevenire molti infortuni».

COME SI SVILUPPA IL PROGETTO

Il progetto prevede inizialmente la formazione delle figure chiave delle aziende (RSPP, RLS, preposti), che saranno poi i protagonisti dello sviluppo dei break formativi all’interno delle imprese. L’obiettivo è creare un modello scalabile, capace di adattarsi alle esigenze delle PMI e di essere esteso a un numero crescente di aziende.

Il percorso non si esaurisce però con l’introduzione del progetto: l’accordo prevede un monitoraggio costante per verificare i risultati e, se necessario, affinare le modalità formative in base alle esigenze emerse nel tempo.

«Credo che questa iniziativa si inserisca pienamente nell’indirizzo su cui la Prefettura di Varese ci sta coinvolgendo, con l’obiettivo di contenere gli incidenti sul lavoro – sottolinea Marco Tenaglia – Due sono gli aspetti fondamentali dell’accordo: il primo è l’integrazione di questo sistema nella formazione in aula, il secondo è la formula del break direttamente sul punto di lavoro. È un’alternativa ai metodi tradizionali che si adatta meglio alle esigenze delle piccole e medie imprese, garantendo maggiore attenzione e una maggiore consapevolezza tra i lavoratori».

Se anche questa sperimentazione darà esiti positivi, il modello potrà sempre più diventare un punto di riferimento per il settore manifatturiero non solo del territorio, rafforzando la cultura della sicurezza nelle aziende.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Febbraio 2025
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