Trump mette i dazi, Whirlpool paga: i paradossi della politica economica targata “Maga”

L’uscita dal mercato europeo ha eliminato inefficienze, ma ha ridotto il volume complessivo delle vendite, lasciando l’azienda con una crescita limitata. Ma la lezione più grande viene dai nuovi dazi: introdurre barriere commerciali in un’economia globale fortemente interconnessa non solo altera gli equilibri di mercato, ma spesso finisce per penalizzare proprio chi li impone. Un tema che riguarda anche territori come il Varesotto

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Il 2024 si chiude con una performance finanziaria complessa per Whirlpool Corporation, caratterizzata da un calo significativo del fatturato, perdite nette elevate e una continua trasformazione del proprio portafoglio. Tuttavia, il gruppo deve ora affrontare una nuova sfida: l’annuncio di nuovi dazi del 25% sulle importazioni dal Messico e dal Canada da parte dell’amministrazione statunitense, con effetto dal 1° febbraio 2025. Whirlpool ha una presenza produttiva significativa in Messico, da cui proviene una parte rilevante dei suoi elettrodomestici destinati al mercato statunitense. L’introduzione di tali tariffe potrebbe aumentare i costi operativi dell’azienda, ridurre i margini di profitto e influenzare le strategie di approvvigionamento.

La reazione negativa degli investitori, che ha portato a una perdita di quasi il 20% del valore azionario di Whirlpool, potrebbe essere stata in parte anticipatoria rispetto a queste dinamiche.

Risultati del quarto trimestre: calo delle vendite e impatti straordinari. Nel quarto trimestre, Whirlpool ha registrato un calo delle vendite del 19% su base annua, attestandosi a 4,1 miliardi di dollari. Tuttavia, escludendo l’impatto della cessione delle attività europee, le vendite organiche hanno mostrato una crescita del 2%. La perdita netta GAAP è stata di 393 milioni di dollari, con un margine negativo del 10%, influenzato da una svalutazione non monetaria del marchio Maytag e da un elevato tasso fiscale negativo del 44%. In termini rettificati (non-GAAP), Whirlpool ha riportato un utile operativo di 248 milioni di dollari, con un margine del 6%. La call con gli analisti ha evidenziato un forte impegno nella riduzione dei costi e nell’ottimizzazione operativa. Il CEO Marc Bitzer ha sottolineato che il miglioramento della catena di approvvigionamento e produzione ha consentito di eliminare inefficienze, riducendo le scorte presso i rivenditori e migliorando la gestione della produzione. Questo ha avuto un impatto temporaneo sulle vendite, ma secondo il management si tratta di un aggiustamento necessario per un modello più snello e reattivo.

Performance annuale: trasformazione del portafoglio e riduzione dei costi. Su base annua, i ricavi totali si sono attestati a 16,6 miliardi di dollari, in calo del 14,6% rispetto al 2023. L’utile operativo rettificato (EBIT ongoing) ha subito una flessione del 26%, attestandosi a 887 milioni di dollari, con un margine in calo al 5%. La perdita netta GAAP per l’intero anno è stata di 323 milioni di dollari. La società ha completato la cessione delle attività europee e ha generato circa 300 milioni di dollari di risparmi sui costi nel 2024, con l’obiettivo di tagliare ulteriori 200 milioni nel 2025. Sul fronte finanziario, Whirlpool ha ridotto il proprio debito di 500 milioni di dollari e ha generato un flusso di cassa di 385 milioni. Inoltre, ha annunciato la vendita di una parte della propria partecipazione in Whirlpool of India Ltd., che potrebbe generare fino a 600 milioni di dollari da destinare alla riduzione del debito.

Reazione del mercato: calo del valore azionario di Whirlpool. Dopo la pubblicazione dei risultati finanziari del quarto trimestre 2024, le azioni di Whirlpool hanno subito una significativa flessione, registrando una perdita di quasi il 20% nel valore azionario. Questo calo si aggiunge a una tendenza negativa iniziata dai massimi del 2022. Il mercato ha reagito negativamente a una combinazione di fattori.

Primo, la società ha registrato una perdita netta GAAP di 393 milioni di dollari, dovuta principalmente a svalutazioni non monetarie e a un elevato tasso fiscale negativo. Secondo, il calo delle vendite nette ha evidenziato una contrazione del fatturato, e anche la crescita organica del 2% è stata percepita come insufficiente in un contesto competitivo. Terzo, gli investitori hanno giudicato cautelative le prospettive per il 2025, con una crescita modesta prevista. Quinto, ci sono pressioni sui margini operativi, che sono diminuiti al 5,3%, e un debito ancora elevato nonostante le riduzioni operate nel corso dell’anno. Sesto, il rischio legato ai nuovi dazi sulle importazioni dal Messico e dal Canada rappresenta un’ulteriore minaccia ai costi di produzione e alla competitività di Whirlpool sul mercato statunitense.

L’impatto su Varese e il rischio per l’industria italiana. La cessione delle attività europee da parte di Whirlpool ha avuto ripercussioni dirette sull’industria italiana. In particolare, il passaggio delle fabbriche a Arçelik/Beko ha generato forte preoccupazione per il futuro occupazionale di migliaia di lavoratori in Italia, tra cui quelli di Cassinetta di Biandronno. La multinazionale turca ha strategie di riorganizzazione che, come sappiamo bene purtroppo, minacciano di portare a chiusure o ridimensionamenti significativi. (si veda l’ultimo aggiornamento in merito da parte di Michele Mancino su queste colonne).

Questa vicenda solleva interrogativi più ampi sulle conseguenze della globalizzazione per l’industria europea. Se da un lato le multinazionali rispondono alle pressioni dei mercati finanziari, dall’altro, territori con una lunga tradizione industriale come Varese rischiano di subire gli effetti più duri di queste decisioni. Lezioni per il mondo aziendale. La vicenda di Whirlpool evidenzia un principio chiave dell’economia aziendale: la focalizzazione geografica e la razionalizzazione dei costi non bastano a garantire la crescita, se non accompagnate da un rafforzamento della domanda e dell’innovazione.

L’uscita dal mercato europeo ha eliminato inefficienze, ma ha ridotto il volume complessivo delle vendite, lasciando l’azienda con una crescita limitata. Il mercato ha reagito penalizzando una strategia che appare più difensiva che orientata alla crescita. Ma la lezione più grande viene dai nuovi dazi: introdurre barriere commerciali in un’economia globale fortemente interconnessa non solo altera gli equilibri di mercato, ma spesso finisce per penalizzare proprio chi li impone. Whirlpool, che produce in Messico per servire il mercato statunitense, rischia ora di vedere erosi i suoi margini proprio a causa di una politica protezionistica americana. È il paradosso di un mondo industriale in cui le catene di fornitura sono ormai intrecciate al di là dei confini nazionali: colpire un partner commerciale significa spesso colpire se stessi.

“Il capitalismo è la sbalorditiva convinzione che il più malvagio degli uomini farà la più malvagia delle azioni per il massimo bene di tutti”, John Maynard Keynes.

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Pubblicato il 02 Febbraio 2025
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