Autismo in età adulta: Varese si organizza ma spesso mancano i professionisti
Diagnosi in aumento tra gli adulti, che la Psichiatria di Varese accoglie su due percorsi distinti, per autismo ad alto o a basso funzionamento

Illustrazione di Chen da Pixabay
La necessità di affrontare con prospettiva progettuale l’Autismo in età adulta è un tema entrato nell’agenta politica solo di recente, dopo anni di pressing di associazioni e famiglie. Le attività però, anche se finanziate, spesso si scontrano con una serie di difficoltà, a cominciare dalla mancanza di personale adeguatamente formato cui affidare gli incarichi. Anche a Varese.
Succede nella scuola, dove trovare gli educatori di sostegno è sempre più complicato (QUI L’ARTICOLO) e succede a maggior ragione per i servizi dedicati all’autismo in età adulta, che sono di attivazione più recente. A dirlo è la docente dell’Università dell’Insubria e dirigente della Psichiatira di Varese, Camilla Callegari.
Autismo a basso funzionamento
«La crescita esponenziale delle diagnosi di autismo negli ultimi 20 anni è un dato di fatto, a prescindere da quali siano le cause di questo forte implemento su cui il dibattito è sempre molto acceso – afferma Callegari – Quando l’autismo a basso funzionamento emerge in età infantile, spesso associato a problematiche cognitive e del comportamento, si arriva all’età adulta già con una diagnosi e con interventi anche psichiatrici e psicofarmacologici. In questi casi il passaggio dalla Neuropsichiatria infantile di Varese ai servizi per gli adulti è gestita dal DAMA -Disabled Advanced Medical Assistance – un servizio ambulatoriale consulenziale consolidato, con un’equipe medica e infermieristica che si occupa di tutta la disabilità anche psichiatrica , anche autismo a basso funzionamento».
Di solito le persone con autismo a basso funzionamento arrivano all’età adulta già con diagnosi e terapie. La sfida è quella di creare per loro dei progetti di vita in autonomia. In Lombardia attualmente sono una trentina le persone autistiche coinvolte in esperienze di cohousing per l’autonomia. Nessuna di queste è in provincia di Varese e i costi della sperimentazione si aggirano attorno agli 8 mila euro al mese ciascuno, il che li rende economicamente non sostenibili per la maggior parte delle famiglie.
Autismo ad alto funzionamento
L’ultimo piano di organizzazione aziendale di Asst Sette Laghi prevede l’attivazione, all’interno della Psichiatria, di una Struttura semplice per Disabilità psichica e disturbi del neurosviluppo per gli adulti. “La struttura sarà attivata a breve e dovrà gestire le neurodivergenze, e quindi principalmente autismo e adhd nell’età adulta, assorbendo la parte di attività che in questo momento è gestita dal nostro Cps, il Centro psicosociale di Varese che ha al suo interno un Ambulatorio per l’autismo ad alto funzionamento, finanziato dalla fine del 2021 con il progetto Auter, evoluto poi in progetto Autinca nel 2024», spiega Callegari.
Nell’Ambulatorio per l’autismo ad alto funzionamento, cui si accede su indicazione del medico di base, opera un’equipe specialistica psichiatrica coordinata dalla psichiatra di Asst Chiara Paronelli (che da contratto dedica all’attività 5 ore settimanali) e che si avvale di due psicologhe: una strutturata di Asst (2 ore settimanali) più una psicologa a progetto, con un contratto per 20 ore settimanali.
Nel 2024 l’Ambulatorio del Cps di Varese dedicato alle neurodivergenze negli adulti ha seguito 26 persone nella valutazione diagnostica di autismo, con decine di ore di lavoro per ciascun paziente, tra test e colloqui.
Autismo: dall’età infantile all’età adulta
«La Neuropsichiatria pediatrica di varese diretta dal professor Termine è molto bene organizzata, copre tutta l’età infantile, l’adolescenza e il periodo di transizione all’Ambulatorio del Cps per l’alto funzionamento e al DAMA per il basso funzionamento, anche se a volte le famiglie si aspettano tempi più stretti di quelli che possiamo garantire – assicura Callegari – Il centro di Pavia gestito dal professor Politi è punto di riferimento nazionale per la gestione dell’autismo. Come Psichiatria di Varese lavoriamo in partnership con la struttura di Pavia, tanto che Varese potrebbe essere attivato come spoke».
«In generale la rete, sia a livello lacale nel passaggio dall’infanzia all’età adulta, sia a livello regionale, collabora bene sia a livello ospedaliero, sia universitario, per mettere in campo le migliori competenze a disposizione», speiga la professoressa Callegari.
Le difficoltà invece sono concentrate sui percorsi Aba – Analisi del Comportamento Applicata – e nella dedifnizione dei Progetti di vita di inclusione scolastica ma anche sociale e lavorativa delle persone con autismo. «Sono progettualità difficili da attuare per mancanza di personale specializzato, come educatori, terapisti per la riabilitazione e assistenti sociali formati sul tema – afferma Callegari – Su queste attività, anche a Varese, abbiamo spesso più finanziamenti di quelli che riusciamo a spendere perché mancano i professionisti. Per questo investire in formazione è diventato prioritario per rispondere alle esigenze crescenti del territorio».
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