Quando uccise era sano di mente? In aula guerra di perizie sulla salute mentale di Manfrinati
L’uomo è accusato di aver ucciso il suo suocero e di aver tentato di uccidere la moglie. “Il mio assistito è soggetto a problemi psichiatrici gravi", dice il difensore. "No, era capace di intendere di volere al momento dei fatti", replica l'avvocato di parte
La difesa di Marco Manfrinati, patrocinato dall’avvocato Fabrizio Busignani, ha depositato oggi nel corso dell’udienza preliminare per l’omicidio di Fabio Limido e il tentato omicidio di Lavinia Limido una consulenza tecnica di parte sullo stato di salute mentale dell’imputato Marco Manfrinati.
L’uomo è accusato di aver ucciso il suo suocero il 6 maggio del 2024 e di aver tentato di uccidere la moglie. “Il mio assistito è soggetto a problemi psichiatrici gravi, lo attestano la documentazione seguita al fatto del luglio del 2022, quando il figlio venne gli venne sottratto dalla moglie, ma lo attesta anche la documentazione relativa alle sue condizioni di permanenza in carcere in questi mesi di detenzione”, spiega l’avvocato Fabrizio Busignani, “Marco Manfrinati sta male, sta molto male“.
Alla richiesta di perizia psichiatrica si è opposto il difensore della parte civile, Fabio Ambrosetti, che insieme al Pubblico Ministero Maria Claudia Contini ha detto no alla valutazione psichiatrica dell’imputato “il giudice deve ora disporre una perizia, e nel caso in cui questo avvenisse è necessario valutare se si tratta di una incapacità totale o parziale. Il nostro punto di vista è molto chiaro: Marco Manfrinati era capace di intendere di volere al momento dei fatti”.
Per l’omicidio di Fabio Limido la Procura di Varese, contesta le aggravanti della crudeltà, del legame di parentela, della minorata difesa riguardo l’età della vittima, oltre che di avere commesso il fatto nei confronti di una persona offesa dal reato di “atti persecutori”, per il quale Marco Manfrinati, 41 anni, è imputato a Varese in un processo in corso. Nei riguardi dell’ex moglie di Manfrinati, Lavinia Limido, anche lei colpita il 6 maggio 2024 in va Menotti a Varese, viene contestata l’aggravante dello stalking e dell’arma impiegata, oltre a crudeltà, parentela e minorata difesa, ma anche quella della premeditazione.
L’udienza è stata aggiornata al prossimo 8 aprile.
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