Conclave, come si elegge il nuovo Papa
Come si svolge questo antica forma di elezione che nomina il successore di san Pietro

Il Conclave è il procedimento con cui i cardinali della chiesa cattolica si riuniscono per eleggere il nuovo Papa, successore di San Pietro. Il termine “Conclave” deriva dal latino cum clave, che significa “chiuso a chiave”, e richiama la condizione di isolamento nella quale i cardinali vengono posti durante l’elezione.
Il Conclave viene convocato dopo la morte o la rinuncia del Pontefice. Possono partecipare al Conclave solo i cardinali che non abbiano compiuto ottant’anni al momento della sede vacante; il numero massimo di elettori è fissato a centoventi.
Le votazioni si svolgono nella Cappella Sistina, all’interno della Città del Vaticano. I cardinali alloggiano nella Domus Sanctae Marthae, appositamente predisposta per garantire condizioni di assoluto isolamento dal mondo esterno. L’elezione avviene a scrutinio segreto e richiede la maggioranza qualificata dei due terzi dei voti. Ogni giorno sono previste quattro votazioni, due al mattino e due al pomeriggio. Al termine di ogni scrutinio, le schede vengono bruciate in una stufa nella cappella Sistina: il fumo che ne deriva (mescolato ad altri elementi) consente anche a chi è all’esterno di comprendere come è andata la seduta: il fumo nero indica che l’elezione non è avvenuta, mentre il fumo bianco annuncia al mondo che è stato eletto un nuovo Papa.
Una volta raggiunta l’elezione, il cardinale prescelto viene interrogato circa l’accettazione dell’incarico. Se accetta, sceglie il nome pontificale con cui guiderà la Chiesa cattolica. Successivamente, il nuovo Pontefice viene annunciato ai fedeli raccolti in Piazza San Pietro dal cardinale protodiacono, attraverso la solenne formula “Habemus Papam!“.
Dal punto di vista canonico, è interessante sottolineare che per essere eletto Papa non è strettamente necessario essere cardinale, né sacerdote o vescovo. In teoria, può essere eletto qualsiasi uomo battezzato nella Chiesa cattolica e celibe al momento dell’elezione. Tuttavia, nella prassi consolidata nei secoli, l’elezione ricade sempre su un cardinale. Qualora venisse scelto un laico o un semplice sacerdote, egli dovrebbe ricevere immediatamente l’ordinazione episcopale per assumere pienamente il ruolo di Vescovo di Roma.
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