“Fuori Anpi e partiti dalle scuole”, Blocco Studentesco risponde dopo il presidio antifascista a Varese
"Il presidio - dicono gli attivisti dell'organizzazione giovanile vicina a Casa Pound - ha avuto solo l’intento di delegittimare la rappresentanza studentesca interna all’istituto e di cercare un po’ di visibilità"

Dopo il presidio antifascista davanti all’Itet Daverio-Casula-Nervi di Varese, gli attivisti di Blocco studentesco rispondono con un comunicato stampa all’iniziativa promossa dal Movimento 5 Stelle con la partecipazione di Anpi e diverse altre sigle.
«Martedì 15 aprile – si legge nella nota – si è tenuto un presidio antifascista davanti all’Itet Daverio-Casula-Nervi. Un presidio davanti ad una scuola, che si è tuttavia svolto senza studenti. Già, perché questo presidio ha avuto solo l’intento di delegittimare la rappresentanza studentesca interna all’istituto e di cercare un po’ di visibilità. Tralasciando poi il fatto che al picchetto c’erano più sigle che manifestanti (una trentina scarsa), nessuno studente della scuola ha partecipato all’iniziativa, a conferma del fatto che questa è solo una inaccettabile ingerenza esterna in una scuola che ha i suoi rappresentanti legittimamente eletti. Infatti quando gli organizzatori hanno parlato di un esponente di CasaPound chiamato a scuola e gli studenti costretti ad ascoltare hanno tralasciato un piccolo dettaglio: un ragazzo del Blocco Studentesco è stato eletto rappresentante d’istituto, senza mascherare in alcun modo la propria appartenenza politica. Nessuno ha costretto gli studenti ad ascoltare “attoniti”: sono gli studenti stessi che per due anni di fila hanno eletto un nostro militante come rappresentante d’istituto».
«Quelli che questi signori chiamano “studenti succubi” sono gli stessi che hanno fischiato il presidio dalle finestre della scuola. Appare evidente che questo presidio è stato solo un maldestro tentativo di fare proseliti tra gli studenti e di delegittimare l’azione politica studentesca evidentemente poco gradita a questi signori».
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