In otto anni la chirurgia pediatrica al Del Ponte di Varese è diventata un’eccellenza in Italia e all’estero
Arrivato nel 2017, il direttore Valerio Gentilino ha creato dal nulla una struttura. Oggi vanta un'equipe di 8 specialisti che dall'estate scorsa effettuano anche interventi con il robot

Quando arrivò, il 2 novembre 2017, non esisteva nulla. In questi otto anni ha costruito la chirurgia pediatrica di Varese, portandola a essere un’eccellenza per il polo del Del Ponte dedicato al bambino su cui Regione Lombardia ha deciso di investire su richiesta di una comunità che lo ha voluto fortemente.
Le difficoltà non sono state poche tra personale da reclutare e pazienti da attrarre. Oggi, però, il direttore, dottor Valerio Gentilino, può dirsi soddisfatto: molti risultati sono stati raggiunti, dal personale, perchè oggi può contare su una squadra di 8 chirurghi pediatrici, ai pazienti con una popolarità crescente nel campo della chirurgia neonatale e delle malformazioni polmonari congenite (CPAM), lesioni localizzate ai lobi polmonari, talvolta connesse all’aorta o ad altri vasi sistemici.
L’ultima frontiera superata è stata la chirurgia robotica: il primo caso risale all’estate dello scorso anno, con un intervento su un ragazzino per una rara patologia duodenale: « In quell’occasione, e in quelle a seguire, ci siamo avvalsi della consulenza e collaborazione del primario di chirurgia pediatrica di Alessandria, il Dottor Alessio Pini Prato – spiega il dottor Gentilino – con cui c’è un accordo reciproco che prevede inoltre la condivisione di saperi nell’ambito delle rare patologie polmonari e colorettali pediatriche».
Nei mesi auccessivi, sono stati 5 gli interventi effettuati con il robot dal dottor Gentilino: « Il paziente più piccolo, affetto da una rara patologa dell’innervazione intestinale, pesava 7 chili» ricorda il direttore della chirurgia pediatrica, il quale spiega che oggi la robotica, grazie a strumentazioni specifiche, è applicabile anche a pazienti molto piccoli.
La robotica si trova all’ospedale del Circolo ed è per questo, spiega l’Azienda, che la struttura del Dottor Gentilino nel nuovo POAS è entrata a far parte del Dipartimento Chirurgico diretto dal Dottor Andrea Rizzi uscendo dal Dipartimento della Donna e del Bambino: « In questo modo è possibile gestire in modo più integrato le sale chirurgiche» spiega la Sette Laghi.
Il dottor Gentilino rimane un’eccellenza nel campo delle rare ma complesse patologie toraciche e neonatali su cui ha costruito un nuovo ed innovativo percorso transdisciplinare assieme alla psicologa dott.ssa Maria Elena Bolis, percorso caratterizzato dalla presa in carico dell’intera famiglia, da accompagnare passo passo, non limitandosi alla cura fisica iperspecialistica ed ipertecnologica ma sostenendola sul piano emotivo e psicologico puntando sulla dimensione dell’ ascolto e dell’ accoglienza e cercando di personalizzare il più possibile l’intervento a seconda delle esigenze e dei vissuti genitoriali in tutte le fasi della gestione delle patologie, dalla gravidanza al follow- up: «Nell’ultimo anno abbiamo effettuato 15 interventi di lobectomia polmonare, tutti con tecnica toracoscopica, su bambini provenienti da tutta Italia e da molti paesi europei – spiega il direttore Gentilino – Il nostro bacino, nell’ambito della chirurgia neonatale, si è ulteriormente allargato grazie ad un accordo con l’Asst Lariana di cui siamo diventati consulenti sia in urgenza che in regime ambulatoriale. Abbiamo una casistica ampia che comprende tutti gli ambiti della chirurgia pediatrica, dal distretto toracico a quello digestivo, in particolare colorettale, ed urologico».
A quasi otto anni di distanza, superato il difficile momento del Covid, il Ddottor Gentilino può dirsi molto soddisfatto dei risultati raggiunti anche se altri passi vanno ancora compiuti, a partire da un nuovo e più ampio reparto di degenza con letti dedicati e qualche sala chirurgica in più…
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