Costruire il futuro nel cambiamento: Varese e l’Industria tra incertezza e visione

Dalla complessità del contesto globale alle sfide locali: la proposta di Confindustria Varese per rispondere al mondo VUCa (Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity) con un nuovo paradigma fondato su visione, comprensione, chiarezza e agilità

Iniziamo dalla fine. Alla conclusione della sua relazione Roberto Grassi ha ricevuto una vera e propria standing ovation dagli industriali presenti a Volandia per l’assemblea generale di Confindustria Varese. Tutti in piedi ad applaudire un presidente che ha svolto il suo mandato in un tempo difficile e complicato che ha richiesto una deroga di due anni, dal 2019 al 2025, a causa della pandemia. Una giornata particolare, non solo perché oggi il presidente chiude il suo mandato straordinario, ma anche perché la Grassi spa società benefit, l’azienda di famiglia, compie 100 anni. Un tassello importante nella storia secolare del manifatturiero varesino.
Prima di leggere la sua relazione, Grassi, ha invitato sul palco il suo successore, Luigi Galdabini, per un saluto all’assemblea. Un passaggio in piena continuità, soprattutto per quanto riguarda il piano strategico #Varese 2050 e il progetto Mill, la base su cui poggia il cambiamento  di Confindustria Varese.

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IL CONTESTO

All’inizio della sua relazione Grassi ha fatto una fotografia del tempo che stiamo vivendo.«È un momento complesso e cruciale per le nostre imprese. Siamo immersi in un contesto di crescente incertezza, volatilità dei mercati, mutamenti tecnologici continui e un rapido rimescolamento degli equilibri internazionali. Siamo chiamati a girare a nostro vantaggio gli elementi dello scenario in cui operiamo: non dobbiamo subire il momento, ma governarlo».
È con questa consapevolezza che Roberto Grassi, presidente uscente di Confindustria Varese, traccia le linee guida per affrontare la sfida del nostro tempo. E per farlo prende a riferimento il concetto di “VUCA”, acronimo che sta per volatility, uncertainty, complexity, ambiguity, emerso al World Manufacturing Forum. In questo scenario, la risposta non può che essere in questi quattro pilastri: visione, comprensione, chiarezza, agilità.

PIANO STRATEGICO #VARESE2050

Visione come risposta alla volatilità. Non è importante sapere cosa accadrà domani, ma cosa vogliamo essere nel 2050. Da qui nasce il Piano strategico #Varese2050, frutto della sinergia tra imprese, istituzioni, università e parti sociali. Fulcro di questa strategia è il progetto MILL, la fabbrica del sapere e del saper fare, punto di convergenza tra formazione, innovazione e sviluppo territoriale. Un progetto concreto, già avviato con iniziative di upskilling, matching tecnologico e promozione dell’ecosistema industriale.

L’IMPORTANZA DEI DATI

Alla incertezza si risponde con la comprensione. Comprendere oggi significa interpretare i dati, non solo leggerli. Confindustria Varese ha avviato una rilettura del proprio tessuto associativo per valorizzare i cluster industriali secondo tecnologie e mercati di sbocco. Una comprensione che si rafforza anche attraverso il dialogo con figure di spicco come Nathalie Tocci e Francesca Campolongo, e con la collaborazione strategica con il JRC.
In tempi di complessità, serve chiarezza: la capacità di orientare le scelte, definire obiettivi misurabili, dire no a ciò che non è strategico. Il piano #Varese2050 fissa priorità concrete: filiere intelligenti, ecosistema dell’innovazione, investimenti infrastrutturali e formazione. È fondamentale attrarre investimenti e talenti, collaborando con centri di ricerca, università e fondi di venture capital. Da qui, l’impegno verso un’industria sostenibile e competitiva, collaborando con realtà come CentroCot, Camera di Commercio e università locali.

ESSERE COERENTI E CORAGGIOSI

Infine, l’agilità. Non come improvvisazione, ma come preparazione al cambiamento. È la capacità di cambiare rotta senza perdere coerenza. Il potenziamento del settore logistico e infrastrutturale, in particolare l’attuazione del Masterplan 2035 di Malpensa e il collegamento con l’Alta Velocità, rappresentano una leva strategica per la competitività. La politica industriale, però, deve essere multilivello: europea, nazionale, regionale e locale. Serve una visione coraggiosa su temi chiave come l’energia, la sburocratizzazione e la digitalizzazione industriale. Il Piano Transizione 5.0 va ripensato, mentre l’esperienza positiva dell’Industria 4.0 deve essere valorizzata. Accanto a queste sfide, resta essenziale investire su produttività e politiche attive del lavoro.

IL RUOLO DEI TERRITORI

Secondo Grassi, in questa visione, sarà fondamentale il ruolo dei territori: dalla formazione tecnica alle politiche di inclusione, fino all’attrazione di manodopera e alla creazione di housing sociale. La proposta di una Hydrogen Valley a partire da Malpensa e dalla ex cartiera di Cairate ne è un esempio concreto.
Confindustria Varese conferma il proprio impegno: un’azione rappresentativa che valorizza l’industria come motore di benessere, coesione sociale e progresso. Un’industria che non chiede protezione, ma strumenti e condizioni per competere. Che punta a una vera alleanza tra pubblico e privato. Perché oggi non basta sapere o volere: bisogna anche applicare e fare. Varese è pronta. Facciamo in modo che lo sia anche il sistema Paese.

Luigi Galdabini è il nuovo presidente di Confindustria Varese: “Innovazione, parità e giovani per il futuro dell’industria”

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Maggio 2025
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