“Il coraggio della timidezza”: Marco Ermentini chiude con una carezza il ciclo di Visionare
In 300 ad ascoltare la rivoluzione silenziosa di Ermentini: si chiude con un'ultima emozione il ciclo firmato da Fulvio Irace

Circa 300 persone – 260 delle quali collegate via webinar, anche in gruppi ospitati negli altri ordini d’Italia – hanno preso parte all’appuntamento di maggio – l’ultimo prima della scadenza dell’attuale consigliatura, come ha ricordato la presidente Elena Brusa Pasquè – della rassegna Visionare, i dialoghi di Architettura promossi dall’Ordine degli Architetti di Varese sotto la direzione di Fulvio Irace.
Protagonista della serata, che si è svolta il 14 maggio nella suggestiva cornice della Villa e Collezione Panza di Varese, è stato l’architetto Marco Ermentini, teorico dell’architettura timida e fondatore della Shy Architecture Association, in un intervento intitolato “Quanto basta, il coraggio della timidezza”.
«La timidezza non è una malattia ma è una qualità – Ha spiegato Ermentini – La timidezza ci fa capire i nostri limiti. Il nostro simbolo è il coniglio, un animale che sta attento e resta nel suo rifugio. Fa il contrario di quello che fanno spesso gli architetti, che esagerano, vogliono lasciare il segno, e un po’ violentano le cose. L’architettura timida è il contrario: usa la carezza, la gentilezza. È tutto il contrario di quello che avviene adesso. E’ una reazione umanistica alle esagerazioni dell’architettura contemporanea».
Il cuore della sua proposta è racchiuso in un principio tanto semplice quanto radicale: «“Q.B.” – Quanto Basta – è una misura non solo architettonica, ma esistenziale».
Per spiegare il senso di questa misura Ermentini chiama in causa l’orso Baloo e la sua celebre canzone “Ti bastan poche briciole, lo stretto indispensabile”, ma anche riferimenti più colti: «Pellegrino Artusi è stato io il primo ad usare il “quanto basta”. È un concetto che vale per tutto: è il giusto mezzo dei greci, è ciò che il filosofo Spinoza considera la giusta conoscenza. Dobbiamo limitarci, ma non limitarci troppo. E’una media misura, quella che non pratichiamo più. Ma è importante cambiare atteggiamento. So che è difficile, ma trovare il giusto mezzo, senza esagerazioni, è il nostro obiettivo»
In un’epoca dominata dall’eccesso e dalla sovraesposizione, Ermentini invita alla discrezione, alla misura, alla delicatezza: «Siamo nell’epoca dello schiaffo, e invece dovrebbe essere quella della carezza, della gentilezza».
Per ottenere questo nuovo atteggiamento, mostra anche un gadget-provocazione, la “Timidina” (nella foto sopra), una finta scatola di pasticche per diventare un po’ più timidi, da utilizzare quando l’arroganza prende il sopravvento. Perchè l’architettura può essere cura silenziosa, rivoluzione gentile, solo con il coraggio di non eccedere: «Ma per poter procedere in questo senso dobbiamo innanzitutto riconciliarci con il mondo».
L’ULTIMO VISIONARE PRIMA DELLE ELEZIONI DELL’ORDINE
Con ‘incontro con Marco Ermentini si è conclusa la conduzione di Visionare dell’ attuale Consiglio, l’ultimo prima delle elezioni dell’Ordine degli Architetti, in programma a fine maggio, che eleggeranno il nuovo consiglio, cui spetterà la decisione di proseguire lo straordinario programma.
Le norme statutarie non prevedono la rielezione dell’attuale presidente Elena Brusa Pasquè, che ha colto l’occasione per un saluto sentito e riconoscente: «E’ stata una grande avventura quella di Visionare e devo dei ringraziamenti a tutti: al Fai, alla segreteria, al consiglio, a tutti gli sponsor che ci hanno sostenuto – ha detto tra gli applausi – E per concludere in bellezza abbiamo realizzato Visionare, una raccolta in forma di rivista di tutti gli eventi avvenuti di questa rassegna, per non perderne la memoria».
Anche Fulvio Irace, professore di grande fama (È dal 2000 ordinario di Storia dell’architettura al Politecnico di Milano) ordinario di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano e direttore artistico del ciclo, ha voluto esprimere la propria gratitudine: «Anch’io devo salutare e ringraziare, abbiamo cominciato quest’avventura con timidezza, ma poi è cresciuta molto. Vi ringrazio per l’opportunità, perchè è stata un’esperienza molto bella. Abbiamo deciso di concludere con un sentimento che non è molto di moda: la timidezza. Siamo dominati, al contrario, dall’arroganza in tutti i campi, questa voleva essere una serata per lanciare un messaggio che è anche un antidoto».
Un ringraziamento, a dire il vero, è arrivato anche dall’architetto Ermentini, rivolto a chi l’ha ospitato: «Anch’io ringrazio voi per avermi invitato a questa rassegna che è straordinaria, e perchè questo che è un Ordine fantastico: io giro parecchio l’Italia, ma non ce n’è uno come Varese»
La rivista Visionare sarà presto disponibile on line sul sito dell’ordine, mentre le copie cartacee possono essere ritirate presso la sede dell’Ordine degli Architetti, in via Gradisca 4 a Varese.
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