Il racconto di un bimbo sul bus dell’incidente di Lomazzo: “È stato come una frenata, poi tutti che urlavano”
Accanto al padre, il piccolo ricorda i momenti dello schianto sulla Pedemontana dove ha perso la vita un’insegnante. Il bambino è stato dimesso martedì appena dopo la mezzanotte dal San Gerardo con qualche escoriazione al volto

«Eravamo seduti in fondo, sul sedile unito. A un certo punto ho sentito come una frenata brusca, poi il pullman ha cominciato a ondeggiare e alla fine tutti urlavano».
Era sul bus Andrea (nome di fantasia), bimbo di nove anni dimesso dal San Gerardo di Monza alle prime ore di martedì. Oggi è assente giustificato da scuola, «forse tornerà nei prossimi giorni», spiega il padre che gli sta accanto e che, anche lui, racconta la disavventura di lunedì, quando nell’incidente ha perso la vita la maestra Domenica Russo.
Una gita come tante, a Como, la spensieratezza degli ultimi giorni di scuola spezzata da quella frenata che frenata non era: il bus aveva tamponato violentemente un camion, per poi terminare la sua corsa più avanti, all’altezza della galleria di Lomazzo.
«Ho chiesto agli amici di stare calmi. Anche io ero ferito, avevo preso una forte botta al volto. Ho detto a chi mi stava vicino di non urlare, che era inutile e avremmo solo peggiorato la situazione. Poi è arrivata la polizia e ci ha fatti scendere e mettere al sicuro. I feriti più gravi sono stati lasciati a bordo dell’autobus e poi soccorsi dalle ambulanze».
Andrea non perde la calma. Anzi, chiede un cellulare per chiamare casa. Si ricorda a memoria il numero del papà, lo chiama e lo rassicura. L’uomo in quel momento è fuori regione, non lontano, a Gravellona Toce. Prende la macchina e arriva a Cazzago Brabbia e, insieme alla moglie, parte per Monza. «Andrea era ferito al volto, sotto lo zigomo. Stava bene, siamo stati dimessi poco dopo la mezzanotte di martedì. Ieri mattina, dopo colazione, gli abbiamo spiegato tutto, anche quello che è successo alla maestra Domenica».
Molti bambini devono ancora superare le ferite fisiche di quanto accaduto. Lo shock emotivo verrà affrontato da un team di psicologi che la scuola, insieme alle amministrazioni comunali dei centri colpiti da questa tragedia, ha già predisposto in collaborazione con Ats e l’Ufficio scolastico territoriale.
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