Mattinata difficile in pronto soccorso a Varese: ambulanze ferme in attesa
Un lunedì e una notte impegnativi hanno messo in difficoltà il PS di via Guicciardini. Trentotto le persone in attesa di ricovero che hanno rallentato le operazioni dei mezzi di soccorso
Pronto soccorso di Varese in difficoltà questa mattina, martedì 27 maggio. Durante la notte l’attività è stata molto elevata. Ieri, la giornata si era conclusa con 20 persone in attesa di ricovero, salite a 38 questa mattina mentre per un’altra trentina di persone si stava definendo il percorso mentre in attesa attorno alle 8 quattro ambulanze hanno dovuto attendere nella camera calda. In tutto la giornata odierna si è aperta con poco meno di un centinaio di pazienti. A metà mattinata la situazione era rientrata nella normalità.
La pressione importante sugli operatori ha creato difficoltà: con tanti letti impegnati, le ambulanze, che hanno proseguito ad arrivare in via Guicciardini, sono state rallentate.
Alle 8 un lettore ci ha inviato un video che mostrava la presenza di sei mezzi di soccorso in attesa nella camera calda e appena fuori al PS.
Nonostante i tanti sforzi organizzativi e i fondi impiegati per aumentare personale e sistemi alternativi di assistenza ( come l’OBI virtuale), quando gli accessi aumentano, il sistema reagisce con difficoltà.
Il lunedì è sempre una giornata più complicata delle altre anche per le mancate dimissioni dai reparti nel weekend che rallentano il turn over dei posti in corsia e il più veloce ricovero da PS.
La direttrice del PS Francesca Cortellaro si è rivolta anche a consulenti esterni perché trovino soluzioni concrete per alleviare il carico di lavoro che gli operatori del PS di Varese devono affrontare quotidianamente. Stanno studiando un sistema per comprendere l’efficacia di scelte organizzative prima di metterle in atto, così da decidere le priorità e destinare le risorse a ciò che si dimostra maggiormente efficace.
È stato costruito un PS gemello simulato dove poter testare problemi reali e soluzioni virtuali senza rischi. Per la consulenza sono stati stanziati quasi 160.000 euro.
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