Morto a Varese in carcere, eseguita l’autopsia, si attendono i risultati
Le risultanze tossicologiche ricercate nell’esame chiesto dalla Procura saranno disponibili fra 60 giorni, “prelievo di campioni per gli accertamenti tossicologici"

L’esame autoptico è stato ultimato con il «prelievo di campioni per gli accertamenti tossicologici», dicono dalla Procura. C’è ora attesa per le risultanze legate alla ricerca delle cause della morte del detenuto rumeno di 33 anni, trovato privo di vita da un compagno di cella nelle prime ore di lunedì mattina. Dalle prime risultanze non emergono segni premonitori né richieste di aiuto; il cadavere non presentava segni di violenza.
L’uomo, detenuto per scontare una condanna definitiva e sottoposto a misure cautelari per furto aggravato, sarebbe potuto forse uscire a breve per aderire a un programma di recupero in una comunità per tossicodipendenti. Invece, il suo cuore si è fermato ai Mingi.
L’avvocata Elisa Benetazzo, che lo assisteva, depositerà oggi, giovedì, la nomina ricevuta dalla famiglia della vittima nel fascicolo del pubblico ministero, aperto con l’ipotesi di reato contro ignoti di «omicidio colposo».
Ora è necessario attendere i tempi tecnici: il termine richiesto dai consulenti per l’elaborato è di 60 giorni, con scadenza al prossimo 27 luglio. Solo allora si potrà stabilire se la morte sia dovuta a cause naturali oppure a un’assunzione incongrua di farmaci o di altre sostanze.
Le indagini sono coordinate dal pubblico ministero Maria Claudia Contini.
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