Picchiava moglie e figlia in Valceresio con la pompa dell’acqua: condannato a tre anni

I fatti contestati risalgono al 2020 e negli anni a venire nel paesino della Valceresio. La pena arriva dopo la decisione dinanzi al Gup con rito abbreviato

tribunale varese

Ubriachezza frequente, urla, dita della moglie prese e tirate durante i litigi violenti a casa, le “piazzate“ al ristorante. E poi altra e tanta violenza contro la consorte e persino la figlia che ancora sedicenne veniva pestata con la pompa dell’acqua per essersi messa in mezzo, per difendere la mamma.

Lui, classe 1981 di un paesino della Valceresio è stato condannato mercoledì dal giudice per l’udienza preliminare di Varese a tre anni con rito abbreviato, comportamenti inquadrato nei «maltrattamenti in famiglia» che prevedono pene edittali che possono erigersi in caso di aggravanti a sfiorare i 10 anni, come quanto affrontato oggi dal giudice: quanto contestato ipotizzava un’aggravante specifica, appunto “perché commesso in presenza e in danno di persona minore“.

Le persone offese, madre e figlia, erano rappresentate in giudizio dall’avvocato Andrea Brenna: a loro l’imputato deve la copertura delle spese processuali, oltre ad un risarcimento quantifica in alcune migliaia di euro. Lo schema dei fatti messo nero su bianco nel capo d’imputazione era semplice e purtroppo ricorrente in casi analoghi: gelosia, abuso di alcool, assunzione di sostanze, violenza.

Episodi che vanno dal 2020 al 2023, e che comprendono ingiurie, schiaffi, pugni, lancio di oggetti vari, la faccenda della pompa dell’acqua impiegata come corpo contundente. E molto altro, che fa quel male che da fisico diventa psicologico ma non per questo meno doloroso: il padre che arriva a casa ubriaco all1.30, butta giù dal letto la moglie e alla figlia che si frappone dice: «Fai schifo. Tua madre avrebbe dovuto abortire»

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Pubblicato il 14 Maggio 2025
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