Spazio Sale, a Besozzo un centro per aiutare le famiglie in difficoltà

Il centro gestito dalla cooperativa sociale Eureka! riunisce una serie di servizi importanti per il benessere di bambini e genitori

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La mattina di venerdì 9 maggio in via Piave 42 a Besozzo è stato inaugurato lo spazio Sale, acronimo di Spazio, Accoglienza, Lavoro, Educazione. Un luogo innovativo e polifunzionale che offre per la prima volta un insieme di servizi importanti in modo coordinato e flessibile.

Lo spazio Sale ospita il Punto Zenit, un centro diurno educativo per bambini e ragazzi che vivono situazioni difficili; La Rotta, la scuola bottega per ottenere la licenza media e risolvere l’abbandono scolastico precoce; Il Faro, un’équipe multidisciplinare per le terapie singole e familiari per bambini con disabilità, autismo, ADHD, disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento; il Pronto intervento sociale per la tutela dei minori; spazi per incontri protetti genitori-figli ma anche luoghi informali dove famiglie e gruppi di possono incontrarsi.

Lo spazio Sale è quindi un unico punto di riferimento per tutti quei servizi spesso assenti o frammentati sul territorio. Un progetto unico, soprattutto per una zona come il distretto di Cittiglio: situato in un’area fatta da piccoli comuni tra valli e montagne, lontana dal capoluogo, e con un accesso limitato a mezzi e servizi.

«La parrocchia di Besozzo, porta d’ingresso del distretto – racconta Stefano Finelli, responsabile Eureka Varese – ci ha dato una grande casa di 3 piani in usufrutto per 25 anni. L’abbiamo ristrutturata per concentrare i servizi che mancavano alle famiglie, ai bambini e ai ragazzi. Soprattutto per intervenire prontamente nelle situazioni più difficili, in cui c’è una maggior fragilità».

Un’iniziativa che ha ottenuto anche il sostegno del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. «Il terzo settore lombardo – ha sottolineato il governatore con una lettera – rappresenta un pilastro fondamentale per il benessere sociale dei cittadini del nord della provincia di Varese. Attraverso investimenti concreti e la valorizzazione delle relazioni, arricchisce l’offerta di servizi del territorio. Gli sforzi della cooperativa sociale Eureka! rappresentano passi significativi verso una presa in carico integrata e multidisciplinare delle persone più fragili, fornendo supporto a famiglie, minori e adulti».

Generico 05 May 2025
L’inaugurazione dello spazio Sale

I servizi del nuovo spazio Sale

Punto Zenit: il centro educativo diurno per minori

Al piano di mezzo, si trova il Punto Zenit: il centro educativo diurno. Qui si viene dopo la scuola, si mangia, si studia e si sta insieme fino alla sera. Una casa comune per bambini e ragazzi dai 10 ai 18 anni, che vivono situazioni di difficoltà.

«Un posto sicuro e sereno – spiega Eleonora Bortolotti, presidente della cooperativa sociale Eureka! – in cui le educatrici, gli educatori sono gli adulti di riferimento che li seguono in tutto. Che si confrontano con la scuola e tutte le figure che hanno a che fare con loro. A partire dalla famiglia. In caso di necessità, sempre in sintonia con i servizi sociali locali, la fascia d’età degli utenti presi in carico si abbassa fino ai 6 anni».

«Se c’è un’emergenza – aggiunge Bortolotti – accogliamo i minori con un pronto intervento sociale che copre le prime 48 ore. Una soluzione funzionale alla salvaguardia immediata nella nostra struttura protetta. Che sarebbe impossibile senza una disponibilità conosciuta, sicura, vicina. Grazie alla quale le nostre colleghe dei servizi sociali possono cercare il posto giusto nelle case famiglia e nelle comunità più adatte al minore». Il servizio include anche uno spazio dedicato agli incontri protetti. Un servizio importante che richiede professionalità specifiche, per tutelare i minori e la famiglia.

La Rotta: la scuola bottega

Gli abbandoni scolastici sono in forte aumento: vanno prevenuti, gestiti e risolti per tempo. Quando si tratta di lasciare la scuola, il problema non sono mai le competenze di apprendimento. Sono le difficoltà nelle relazioni.

«Nella nostra scuola bottega – afferma Finelli – aiutiamo i ragazzi che non riescono a stare in classe ad avere una seconda chance, per ottenere la licenza media, oppure a procedere negli studi superiori». L’approccio dev’essere individuale. In molti casi sono soggetti che tendono a isolarsi, a chiudersi in casa perché non riescono a tollerare le richieste degli altri. In altri ci sono fatiche diverse da sciogliere, percorsi personali da strutturare meglio e ad hoc.

Per ognuno di loro viene realizzato un progetto educativo personalizzato (Pei). E passo passo vengono accompagnati al raggiungimento degli obiettivi personali, educativi, relazionali. «Qui – sottolinea Finelli – si studia in modo un po’ diverso rispetto alle aule scolastiche. I laboratori, le esperienze, le dinamiche all’interno del gruppo sono importanti per imparare a vivere e a stare con gli altri».

Il Faro: terapie individuali, familiari, di gruppo

Al primo piano si svolgono le terapie comportamentali Aba – Analisi del Comportamento (Behaviour) Applicata – per bambini e persone autistiche. Ma anche percorsi per utenti con Adhd, disturbi da deficit di attenzione, iperattività e impulsività. Affiancati dai percorsi per i genitori. Psicoterapie, logopediste e psicologhe dello sviluppo completano l’offerta per gradi diversi di difficoltà e per i disturbi dell’apprendimento.

A breve l’accreditamento. Particolarmente importante per le procedure istituzionali per gli alunni che hanno difficoltà nel percorso scolastico.

«Da noi – prosegue Finelli – le sedute si svolgono in una modalità che va oltre l’idea dell’ambulatorio in cui arrivi, fai la terapia ed entro un’ora sei fuori, da solo. Abbiamo voluto costruire uno spazio più ampio, in cui passare del tempo insieme in modo piacevole. Qui si trovano gli aiuti che servono, per esempio anche rispetto ai disturbi dell’apprendimento, ma anche nuove conoscenze, incontri fortunati nati dallo stare insieme in un bel posto, dove si sta bene».

Uno spazio per tutti, a partire dalle famiglie

Nel piano più basso, che ha le finestre sul giardino, è stato aperto uno spazio flessibile dedicato a tutti – gruppi formali e informali, singole famiglie, persone – che possono proporre, chiedere, collaborare per condividere idee e costruire insieme nuovi progetti.

«In questo momento – aggiunge Finelli – abbiamo un bel doposcuola organizzato dalle mamme, con un occhio di riguardo per alunni e madri straniere, che vivono la solitudine dei nuovi arrivati. E non conoscono la lingua, le persone, le usanze di qui».

Un lavoro per ricominciare

«Per accogliere e far star bene le persone che vengono da noi, anche a Sale vanno svolte tutte quelle incombenze che assicurano la buona gestione, il riordino, le pulizie, la manutenzione di una casa – conclude Eleonora Bortolotti –. In accordo con il Nucleo di Inserimento Lavorativo (Nil) selezioniamo chi ha bisogno di un supporto individuale per ricominciare a lavorare. Costruiamo un percorso su misura per ritrovare la fiducia. Per riscoprire il piacere rendersi utili. Di far parte a pieno titolo della comunità facendo qualcosa che, nel suo piccolo, ha un suo valore».

Alessandro Guglielmi
alessandro.guglielmi@varesenews.it

 

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Pubblicato il 09 Maggio 2025
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