Varese e Favara unite nel nome di Calogero Marrone: una serata speciale in Consiglio Comunale a varese

E' cominciato con un lungo momento di profonda emozione e memoria il Consiglio Comunale di Varese, che ha visto le amministrazioni di Varese e Favara ritrovarsi insieme per ricordare e celebrare la sua figura

Varese e Favara unite nella figure di Calogero Marrone

E’ cominciato con un lungo momento di profonda emozione il Consiglio Comunale di Varese, che ha visto le amministrazioni di Varese e Favara ritrovarsi insieme per ricordare e celebrare la figura di Calogero Marrone, il funzionario pubblico della città Giardino nativo della città siciliana che, durante il regime fascista, salvò decine di vite dalla deportazione, per poi morire a Dachau.

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Varese e Favara unite in consiglio comunale nella figura di Calogero Marrone 4 di 15

L’inizio del consiglio comunale ha visto infatti, tra il pubblico presente in sala diversi studenti giunti da Favara, il sindaco di Favara Antonio Palumbo, la presidente del Consiglio comunale favarese Miriam Mignemi, il nuovo presidente della Fondazione culturale “Calogero Marrone”, il professore varesino Andrea Minidio, la past president della fondazione Margherita Giromini, il presidente dell’associazione favarese dedicata a Marrone Rosario Manganella.

La delegazione di Favara è già da alcuni giorni a Varese, dopo un analogo viaggio fatto da alcuni studenti varesini nel comune siciliano dove è nato Calogero Marrone, per partecipare alle iniziative commemorative.

In apertura di seduta, il sindaco di Varese Davide Galimberti ha ricordato come da anni le due città, insieme all’Associazione Calogero Marrone, collaborino per far conoscere le azioni eroiche del funzionario: «La conoscenza delle sue gesta la dobbiamo al professor Franco Giannantoni, qui presente e che ringraziamo. Marrone ha salvato decine di vite proprio qui, davanti a questa porta. E, dove in altri luoghi si parla di deportazione (Facendo riferimento al summit di Gallarate, ndr), noi ricordiamo chi ha fatto l’opposto: ha salvato persone dalla deportazione».

Il sindaco di Favara Antonio Palumbo ha sottolineato poi l’importanza della memoria e del coinvolgimento dei giovani: «Non è la prima volta che veniamo nella vostra città: questa  volta siamo tornati con i ragazzi, in un viaggio che vuole essere della memoria. Ieri abbiamo visitato Varese e i luoghi per noi significativi: la casa dove ha abitato Calogero Marrone, la pietra d’inciampo, la targa che il comune ha affisso davanti all’anagrafe, il murales realizzato dai ragazzi del liceo Artistico. Ma non è finita qui: domani saremo a Milano, al Binario 21 e al Giardino dei Giusti, e poi a Ferrara. Perchè dobbiamo ricordare, e non dobbiamo rassegnarci ai massacri nel mondo, né al vento cupo che sta tirando».

Varese e Favara unite nella figure di Calogero Marrone
Foto di gruppo tra le delegazioni di Favara e di Varese

Rosario Manganella, dell’Istituto Calogero Marrone di Favara, ha tracciato il bilancio di dieci anni di lavoro intenso, ringraziando Margherita Giromini per l’impegno e salutando il passaggio di consegne ad Andrea Minidio, il nuovo presidente. Ha ricordato anche la benemerenza concessa dal Comune di Favara a Franco Giannantoni e Ibio Paolucci, per aver fatto emergere la storia di Marrone, e ha ringraziato il Prefetto di Varese per aver dato concretezza al riconoscimento di Giusto tra le Nazioni e alla medaglia d’oro al merito civile consegnata postuma nel 2023.

Il nuovo presidente della Fondazione Calogero Marrone Andrea Minidio ha aperto il suo intervento con una citazione di Martin Luther King: «“Siamo qui anche a causa del nostro amore per la democrazia, perche’ abbiamo la radicata convinzione che la democrazia, quando da un fragile foglio di carta si traduce nella concretezza di un atto, e’ la migliore forma di governo che esista sulla terra” – ha detto Minidio, citandolo – Questa frase la riporto innanzitutto perchè l’ha detta in un discorso che ricordava Rosa Parks, che ha detto no all’ingiustizia, proprio come Marrone. e il secondo motivo è che nei giorni scorsi abbiamo visitato la scuola di Favara intitolata a King: ci sembrava giusto ricordarlo».

Dopo di loro, diversi consiglieri comunali hanno preso la parola per rendere omaggio alla figura di Marrone: Giuseppe Pullara (Lavoriamo per Varese) ha detto loro «La vostra presenza oggi è motivo di gioia, un segno tangibile del legame tra le due città attraverso la sua figura». Manuela Lozza (PD) ha ricordato come «È a donne e uomini come Marrone che dobbiamo la nostra libertà». Francesca Strazzi (Varese Praticittà) ha sottolineato come «Il suo esempio va conosciuto dai ragazzi per imparare dal passato. Marrone non rinnegò mai i suoi valori, nemmeno nei momenti più bui». E infine Barbara Bison (Lega) ha ricordato: «Un uomo di cuore, coerente, padre di quattro figli. In un’epoca dove prevale l’‘io’ sul ‘noi’, Marrone deve essere un esempio per i giovani».

Varese e Favara unite nella figure di Calogero Marrone
Franco Giannantoni tra i sindaci di Varese e Favara

Le ultimissime parole però, sono state di Franco Giannantoni, colui che fece emergere nel libro “Calogero Marrone, un eroe dimenticato” che ha ricordato le ricerche, le responsabilità dei varesini dell’epoca («E ancora non sappiamo il nome di chi l’ha tradito”) per la sua morte, e il sostegno del gruppo che con lui («Perchè Marrone non era un angelo caduto dal cielo, ma una persona che faceva parte di un gruppo”) , il “commovente impegno” dell’ex sindaco di Favara, Rosario Manganella («Che ancora ringrazio”). A conclusione del suo discorso un lungo applauso e una standing ovation da parte di tutto il consiglio, della giunta varesina e degli ospiti di Favara ha siglato l’unione dei due comuni in un unica memoria: quella del comune eroe Calogero Marrone.

LA STORIA DI CALOGERO MARRONE

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Maggio 2025
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