A Villa Recalcati Max Laudadio e gli street artists Ravo e Refreshink danno il via al progetto WOW
Ogni mese verrà aggiunto un nuovo murales alla collezione diffusa e sarà possibile partecipare ad ogni incontro, che vedrà susseguirsi una serie di artisti sia nazionali che internazionali

Nella mattinata di oggi, giovedì 26 giugno, il parco di Villa Recalcati, sede della Provincia di Varese, ha ospitato il primo appuntamento di WOW, un progetto curato da Andrea Ceresa che nasce da un’idea di Andrea Ravo e Max Laudadio: portare ufficialmente la street art in alcuni dei luoghi più suggestivi tra Varese e Cuasso.
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“Apriamo ufficialmente WOW, la nuova mostra a cielo aperto dell’Associazione ON – afferma Max Laudadio – Un progetto che vuole trasformare parole in opere d’arte attraverso la street art che verranno realizzati su dei totem, distribuiti tra Varese, il parco delle Cinque Vette e il Lago Maggiore. Un progetto molto bello per il quale dobbiamo ringraziare la Provincia di Varese, la Fondazione Comunitaria del Varesotto e il Comune di Cuasso. Un’idea unica nel suo genere che vede protagonisti tredici artisti che lavoreranno nel nostro territorio nell’arco di un anno”.
Ogni mese verrà aggiunto un nuovo murales alla collezione diffusa e sarà possibile partecipare ad ogni incontro, che vedrà susseguirsi una serie di artisti sia nazionali che internazionali. Il progetto, iniziato proprio oggi con il murales a due facciate di Ravo e Refreshink, terminerà a giugno 2026.

“Questo progetto inizia da un mio incontro con Max Laudadio e dall’idea di utilizzare alcuni totem di cemento per poter sopperire ad un problema che riguarda la street art, ovvero la scarsità di muri in luoghi di ritrovo come le ville e i parchi – racconta Andrea Ravo Mattoni, street artist – E’ nato un progetto itinerante nel quale io sono solo un piccolo granello, farò questa prima facciata nel giardino storico di Villa Recalcati insieme a Giovanni Refreshink. Dopodiché nei prossimi mesi si susseguiranno dodici artisti da tutto il mondo, ucraini, spagnoli, francesi, inglesi e ovviamente italiani, anche locali. Daremo vita ad un vero e proprio museo diffuso a cielo aperto”.
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