Caro lago, ti ammiro per la tua resilienza nonostante tutto i danni che ti abbiamo fatto e continuiamo a farti
La lettera di un lettore che si lamenta per le condizioni del bacino. “Siamo appena agli inizi del caldo e già, sul lago di Varese, il fenomeno delle alghe putrescenti è molto visibile e odorabile, è probabile che col progredire del caldo il fenomeno aumenti"

Cara redazione di Varese News,
ho letto la risposta data da ALFA a riguardo del fenomeno della fioritura delle alghe da me documentata nelle foto che avete avuto la cortesia di pubblicare .
Da anni frequento il bellissimo specchio di acqua del lago di Varese, pieno di vita che si può ammirare in tutta la sua bellezza solo con una barca, costeggiandone le rive .
Se fosse una persona, al lago , gli direi :
” ti ammiro per la tua resilienza nonostante tutto i danni che ti abbiamo fatto e continuiamo a farti”.
I canneti , le praterie di piante acquatiche , in questi giorni c’è una meravigliosa fioritura di ninfee e nanuferi, dalla parte dell’isolino Virginia, piu avanti, si potrà vedere l’imponente fioritura di fior di loto con le sue foglie di un metro di diametro, che l’anno scorso, non so perché è stata quasi del tutto assente, e poi la fauna , anatre, svassi, folaghe, cigni, aironi , rapaci ecc.ecc.
Siamo appena agli inizi del caldo e già, sul lago di Varese, il fenomeno delle alghe putrescenti è molto visibile e odorabile, è probabile che col progredire del caldo il fenomeno aumenti.
ALFA dice che è il fenomeno è imputabile all’apporto naturale di nutrienti organici come azoto e fosforo.
Penso che tanto naturale non sia.
Il livello del lago è alto, normale per la stagione, e non mi spiego come un maggiore apporto di acqua piovana, di per sé non contenente azoto e fosforo, se non in piccolissima parte, possa aumentare le due sostanze.
Un così ingente apporto di acqua piovana dovrebbe diluire azoto e fosforo , non aumentarlo.
Se lo aumenta , penso voglia dire che l’origine sia dovuto all’agricoltura .
Non penso che quando si praticava un’agricoltura veramente naturale , 70 o 80 anni addietro, con la rotazione delle colture , per dare un giusto apporto di azoto ai terreni agricoli , o con la concimazione con deiezioni animali ,senza concimi che si chiamano non a caso chimici, come si fa oggi, ci fossero fenomeni del tipo oggi visibili.
Oppure, ci sono ancora scarichi fognari che con i liquami apportano azoto e fosforo ?
Mi sento di dire , lascio agli esperti esprimersi , se l’inquinamento del lago di Varese di questi giorni si possa definire naturale come dice ALFA o invece del tutto chimico o comunque dovuto a una forte alterazione dei ritmi naturali specialmente per ciò che concerne i bacini dei laghi di Varese e Comabbio così simili e comunicanti attraverso la palude Brabbia.
E penso che non sia l’aumento di acqua piovana con azoto e fosforo a determinare il fenomeno , ma queste due sostanze sono già abbondantemente presenti nelle acque del lago ed è solo l’aumento delle temperature delle acque a far da detonatore per l’ esplosione di alghe nocive che tolgono quel poco di ossigeno disciolto nell’acqua.
Per esempio il lago di Monate, distante pochi chilometri dagli altri due laghi sembra appartenere a un ‘altra dimensione, con le sue acque limpide e invitanti.
Chiunque a occhio nudo può verificare quale enorme differenza vi sia tra i due laghi.
Che dicano che le rive del lago di Varese sono balneabili ……fino a quando si tratta di starci sopra con una barca per il piacere di una gita, si può fare, fino a quando non ti devi turare il naso e riempire la vista di orrore con le alghe putrescenti azzurre, diventa un po’ spiacevole, farci un bagno poi……
L’eutrofizzazione del lago di Varese è sotto gli occhi di tutti e a quanto pare l’impegno messo per migliorare le sue condizioni non è stato neanche lontanamente sufficiente per riportarlo a una situazione accettabile.
Cordiali saluti
Giovanni Di Leo
(nella foto uno scorcio del Lago di Varese in una foto di DoraMarí DeRosa pubblicata su “Oggi nel Varesotto“)
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